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Frank Fehrenbach. Leonardo da Vinci e la matematica 

La preistoria della fenomenologia

Lo storico dell'arte Frank Fehrenbach, intervistato in occasione del Convegno Decodificare i codici di Leonardo, che si è tenuto a Firenze dal 10 al 12 ottobre 2019, al Kunsthistorisches Institut in collaborazione con il Museo Galileo e sostenuto dal Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, organizzato da Alessandro Nova e Paolo Galluzzi, parla del rapporto di Leonardo da Vinci (Vinci, Firenze, 1452 - Amboise 1519) con la matematica. 
La matematica è uno strumento fondamentale per Leonardo, che però non è mai stato un buon matematico, anzi ha fatto sempre degli errori gravissimi, soprattutto nel calcolo.

Ma in certi campi della sua ricerca, per esempio nell’idrologia, la scienza del movimento delle acque, Leonardo non poteva sviluppare dei modelli matematici, ma ha mostrato un approccio fenomenologico, un modo di descrivere e osservare un’infinità di casi di movimento dell’acqua, che formano quasi la preistoria della fenomenologia. 
Anche la morfologia nel suo pensiero sulla botanica non è solo matematica, ma è pure un interesse per le forme in trasformazione. Quando Leonardo parla di forme viventi o anche dei fluidi c’è sempre un lato non matematico, più fenomenologico, più morfologico, quasi goethiano.