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Paolo Galluzzi. L'influenza del pensiero di Leonardo sulla cultura moderna
La riscoperta dei codici nel 1797
Paolo Galluzzi, intervistato in occasione del Convegno Decodificare i codici di Leonardo, che si è tenuto a Firenze dal 10 al 12 ottobre 2019, al Kunsthistorisches Institut in collaborazione con il Museo Galileo e sostenuto dal Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, che ha organizzato insieme ad Alessandro Nova, parla della riscoperta dei codici di Leonardo da Vinci (Vinci, Firenze, 1452 - Amboise 1519) nel 1797 e della loro influenza sulla cultura moderna.
Nell’autunno del 1797 erano arrivati a Parigi 12 codici di Leonardo, bottino di guerra prelevato da Napoleone nella Biblioteca Ambrosiana di Milano e Giovan Battista Venturi, uno studioso di filosofia naturale di Reggio Emilia, che si trovava nella capitale francese e che aveva gli strumenti per leggere quei manoscritti, colpito dalle straordinarie novità che essi contenevano, fece il primo annuncio pubblico dei tesori conservati in quei preziosi codici. A partire da quella data la crescita di notorietà del Leonardo scienziato, discepolo della sperienza, è esponenziale ed ha una grande influenza sul pensiero positivista, che faceva leva sull’osservazione della natura.
Ma anche filosofi idealisti videro nelle radici delle affermazioni di Leonardo il balenare della prima idea che è la mente che guida l’osservazione.
Paolo Galluzzi è stato professore di Storia della scienza presso l’Università di Firenze ed è Direttore dell’Istituto e Museo Nazionale di Storia della scienza di Firenze. Ha fatto parte del Consiglio Nazionale dei Beni culturali e ambientali ed è Chairman del Comitato scientifico internazionale della Fondazione Nobel per la realizzazione del Museo Nobel. È Presidente della Commissione per l’Edizione nazionale dei manoscritti e dei disegni di Leonardo da Vinci e ha diretto la Storia della Scienza Einaudi. Si è occupato di scienziati e ingegneri del Rinascimento e dello sviluppo della scuola galileiana. Ha, infine, realizzato numerosi progetti di ricerca e di divulgazione utilizzando le nuove tecnologie informatiche e telematiche. Si ricordano i due CD-ROM (in italiano e in inglese) che contengono la presentazione virtuale delle mostre Gli ingegneri del Rinascimento e Homo Faber, nonché l’ideazione e il concepimento del Sistema Informativo e del web site dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza. A quest’ultimo è stato conferito il Premio Denis Diderot del Conseil International du Cinema, de la Television et de la Communication Audiovisuelle quale miglior sito web 1999. Ha infine concepito e diretto Galileothek@, un gigantesco progetto di archivio digitale integrato di tutte le risorse documentarie relative a Galileo. Tra le sue pubblicazioni: Leonardo e i proporzionanti (Firenze 1989); Gli ingegneri del Rinascimento (Firenze 1996); Mechanical Marvels (Firenze 1997); Beautiful Minds. I Nobel italiani (con L. Manetti, Firenze 2004); Tra Atomi e Indivisibili. La materia ambigua di Galileo (Firenze 2011); Libertà di filosofare in Naturalibus. I mondi paralleli di Cesi e Galileo (Roma 2014).
Nell’autunno del 1797 erano arrivati a Parigi 12 codici di Leonardo, bottino di guerra prelevato da Napoleone nella Biblioteca Ambrosiana di Milano e Giovan Battista Venturi, uno studioso di filosofia naturale di Reggio Emilia, che si trovava nella capitale francese e che aveva gli strumenti per leggere quei manoscritti, colpito dalle straordinarie novità che essi contenevano, fece il primo annuncio pubblico dei tesori conservati in quei preziosi codici. A partire da quella data la crescita di notorietà del Leonardo scienziato, discepolo della sperienza, è esponenziale ed ha una grande influenza sul pensiero positivista, che faceva leva sull’osservazione della natura.
Ma anche filosofi idealisti videro nelle radici delle affermazioni di Leonardo il balenare della prima idea che è la mente che guida l’osservazione.
Nell’impatto che ha avuto sulla cultura moderna Leonardo ha avuto e continua ad avere trasfigurazioni continue.
Paolo Galluzzi è stato professore di Storia della scienza presso l’Università di Firenze ed è Direttore dell’Istituto e Museo Nazionale di Storia della scienza di Firenze. Ha fatto parte del Consiglio Nazionale dei Beni culturali e ambientali ed è Chairman del Comitato scientifico internazionale della Fondazione Nobel per la realizzazione del Museo Nobel. È Presidente della Commissione per l’Edizione nazionale dei manoscritti e dei disegni di Leonardo da Vinci e ha diretto la Storia della Scienza Einaudi. Si è occupato di scienziati e ingegneri del Rinascimento e dello sviluppo della scuola galileiana. Ha, infine, realizzato numerosi progetti di ricerca e di divulgazione utilizzando le nuove tecnologie informatiche e telematiche. Si ricordano i due CD-ROM (in italiano e in inglese) che contengono la presentazione virtuale delle mostre Gli ingegneri del Rinascimento e Homo Faber, nonché l’ideazione e il concepimento del Sistema Informativo e del web site dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza. A quest’ultimo è stato conferito il Premio Denis Diderot del Conseil International du Cinema, de la Television et de la Communication Audiovisuelle quale miglior sito web 1999. Ha infine concepito e diretto Galileothek@, un gigantesco progetto di archivio digitale integrato di tutte le risorse documentarie relative a Galileo. Tra le sue pubblicazioni: Leonardo e i proporzionanti (Firenze 1989); Gli ingegneri del Rinascimento (Firenze 1996); Mechanical Marvels (Firenze 1997); Beautiful Minds. I Nobel italiani (con L. Manetti, Firenze 2004); Tra Atomi e Indivisibili. La materia ambigua di Galileo (Firenze 2011); Libertà di filosofare in Naturalibus. I mondi paralleli di Cesi e Galileo (Roma 2014).