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Alessandro Alfieri. La stupidità è una cosa seria
Il paradosso della musica demenziale
Quando mettiamo in relazione il concetto di stupidità con la musica abbiamo una tradizione che va sotto il nome di musica demenziale, che in Italia ha avuto grande importanza, caratterizzata dal cinismo, perché il termine demente ha a che fare con una malattia mentale. Ovviamente nel caso della musica demenziale ci si riferisce a tutt’altro perché, in Italia come all’estero, il principio è quello di portare alle estreme conseguenze gli elementi che caratterizzano i linguaggi della musica popolare.
La stupidità è una cosa estremamente seria, che ha bisogno di grandissime competenze e di metodo: si tratta di una tradizione musicale che capovolge le norme e i valori che definiscono l’immaginario e che definiscono anche i generi consolidati nella storia della musica.La stupidità si emancipa all’interno della tradizione della musica demenziale attraverso l’elemento dell’autocoscienza: gli artisti che fanno musica demenziale realizzano una musica stupida in maniera consapevole, si pensi agli Squallor o a Elio e le Storie Tese, sempre di un livello tecnico molto alto.
Attraverso il sarcasmo e un cinismo esasperato vengono ribaltate convinzioni date per ovvie anche rivolgendole contro se stessi, perché l’elemento più paradossale della tradizione demenziale sta nel fatto che questi artisti prendono in giro un genere utilizzando le tecniche proprie di quel genere, in fondo prendendo in giro se stessi e l’autoironia è lo strumento più efficace per disinnescare la spirale distruttiva del cinismo.
Alessandro Alfieri è dottore di ricerca in Filosofia e pubblicista, insegna Teoria e metodo dei mass media presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma. Collabora con diverse testate. Tra i suoi ultimi libri dedicati alla filosofia della musica: “Vasco, il Male” (2012); “Musica dei tempi bui. Nuove band italiane dinanzi alla catastrofe” (2015); “Lady Gaga. La seduzione del mostro” (2018); “Rocksofia. Filosofia dell’hard rock nel passaggio di millennio” (2019); “Galassia Netflix. L’estetica, i personaggi e i temi della nuova serialità” (2020).