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Gianfranco Maddoli ricorda Giovanni Pugliese Carratelli

La storia del Mediterraneo

Gianfranco Maddoli ricorda lo storico dell’antichità Giovanni Pugliese Carratelli (Napoli 1911 - Roma 2010). Maddoli inquadra la figura di Pugliese nella storiografia antica del Novecento, parlando della sua formazione culturale, dei suoi maestri, del suo itinerario di interessi e di ricerca e del suo percorso accademico e culturale. 
Maddoli descrive il carattere che lega i diversi àmbiti cui Pugliese Carratelli è approdato nel corso della sua lunga attività culturale e l’interdisciplinarità (storia/archeologia/filologia/medicina) del suo approccio alla ricerca. Emergono la sua predilezione per l’indagine sul poco conosciuto, l’interesse immediato per le novità e il suo acume penetrante. 
I grandi temi che Pugliese ha affrontato sono la storia antica, in particolare dell’Italia meridionale a partire dalla colonizzazione greca, estendendo la “storia dei Greci” in senso spaziale e cronologico, con lo sguardo al Vicino Oriente e all’intero Mediterraneo, la decifrazione dei più antichi sistemi di scrittura (Lineare A e B), lo studio della civiltà micenea, la grande storiografia e il pensiero classico (Erodoto, Tucidide, Platone), la religione greca, l’Orfismo, le origini di Roma e l’apporto greco, il mondo etrusco, la storia della medicina antica e il pensiero filosofico antico (Platone, i Neoplatonici, la ripresa degli studi nell’Umanesimo). 
Profonda fu l’amicizia con Benedetto Croce, del quale fu discepolo prediletto. Dopo la morte di Croce fu direttore dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici ed in seguito dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici fondato da Gerardo Marotta. Con Gaetano Macchiaroli, nel 1946 Pugliese Carratelli fondò la rivista di studi antichi La Parola del Passato, che Benedetto Croce definì «tra le più pregevoli nate in Italia al finir della guerra».

La parola del passato è sempre simile a una sentenza d'oracolo; e voi non la intenderete se non in quanto sarete gli intenditori del presente, i costruttori dell'avvenire. Friedrich Nietzsche



Gianfranco Maddoli nasce nel 1938 a La Spezia, ma la sua prima formazione ha luogo a Perugia e a Firenze dove si laurea nel 1961 in “Storia Greca” con Giovanni Pugliese Carratelli con una tesi sulla religione greca nelle tavolette micenee recentemente decifrate. Borsista e poi Assistente volontario presso la cattedra di Storia Greca dell'Università di Firenze, nel 1964/65 insegna Latino e Greco nel Liceo Classico di Perugia; nel 1965 vince il concorso nazionale per la Scuola Archeologica Italiana di Atene, dove segue i corsi di Doro Levi e partecipa allo scavo di Festòs (Creta). Dal 1966 al 1970 è Ricercatore presso l'Istituto per gli Studi Micenei ed Egeo-Anatolici del CNR.  Ottenuta la Libera Docenza in “Storia greca”, insegna nella Università di Lecce e Siena)e dal 1972/3 a Perugia come Professore Incaricato e poi ordinario di “Storia greca”. Negli anni ‘70 promuove una ricerca interdisciplinare e interuniversitaria (Perugia, Lecce, Napoli, Univ. della Calabria, Catania) per l’individuazione dell’antico centro di Temesa sul litorale tirrenico dell’Italia meridionale, concluso con un Convegno a Perugia e Trevi e con la focalizzazione del sito oggetto di indagine. Negli stessi anni avvia lo studio dell’opera geografica di Strabone, coinvolgendo molti studiosi e dando vita a una serie di pubblicazioni e di convegni, di cui restano importanti Atti. Ha tenuto corsi presso la Scuola di Perfezionamento in Archeologia e Storia Antica dell'Università di Pisa e ha soggiornato più volte in diverse università della Germania (Freiburg i. Br., Tübingen, Berlin), insegnando nell'Università di Bielefeld per due semestri (1979 e 1981). Membro docente del Dottorato inter-universitario Pisa-Perugia-Pavia in “Storia Antica”, nel 2009 è stato proposto dal Consiglio di Dipartimento e dai Consigli di Facoltà di Lettere e Filosofia unanimi per la qualifica di “Professore Emerito” (iter non completato in tempo utile per inadempienza dell’Amministrazione). In veste di ricercatore ha effettuato studi e ricerche in diversi campi della storia antica, dal mondo miceneo all'età ellenistica e romana. In particolare si è molto dedicato allo studio della Magna Grecia e della Sicilia, chiarendo per la prima volta l'origine della denominazione "Megale Hellàs". È membro del Consiglio Scientifico della Società Magna Grecia (A.N.I.M.I) e membro dell'Istituto per la Storia e l'Archeologia della Magna Grecia (Taranto). Ha curato due raccolte di studi del suo Maestro Giovanni Pugliese Carratelli, rispettivamente per l’ed. Il Mulino (1990) e per l’ed. Rubbettino (2015). Dal 1991 si è occupato intensamente di Iasos, città della Caria (nell’attuale Turchia), dove ha operato come epigrafista nella Missione Archeologica Italiana. Socio della Fondazione Valla (Mondadori), è membro o corrispondente di diversi Istituti e  Accademie (Accademia di Archeologia e Lettere di Napoli, Studi Etruschi, Istituto per la Storia e l'Archeologia della Magna Grecia, Accademia delle Scienze dell’Umbria) e della redazione delle riviste scientifiche “La Parola del Passato”, “Geographia Antiqua”, “Atene e Roma”, “Atti e Memorie della Società Magna Grecia”.