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Ivano Dionigi. Le parole e il popolo
Da Socrate, Orazio e Seneca a Umberto Eco
Nel video Ivano Dionigi, intervistato in occasione del Festival della Filosofia di Modena - Persona, dove ha tenuto, il 14 settembre 2019, la lezione magistrale Senza barbari, cosa sarà di noi? parla dell’importanza della filosofia per la formazione di un popolo degno di questo nome.
Il popolo del quale parla Seneca nelle Epistole non è il popolo ciceroniano, che fonda la Repubblica, ma quello che, come dice sempre il filosofo di Cordoba, gode nell’affidare il potere al turpe, non è il popolo per cui vale la pena morire, ma quello che ti fa morire, il popolo che come diceva Socrate “agisce a caso”. “Una belva dalle molte teste”, secondo la definizione di Orazio.
Come diceva Umberto Eco, la Rete rischia di essere un bar mondiale, dove milioni di imbecilli si incontrano e il parere di un ubriacone conta quanto quello di un Premio Nobel, io rispetto lo scemo del villaggio ma dopo che ha parlato in rete lui rimane uno scemo mentre il Nobel rimane Nobel.
Ivano Dionigi ha insegnato Lingua e Letteratura latina ed è direttore del Centro studi “La permanenza del classico” presso l’Università di Bologna. Attualmente Presidente del Consorzio Almalaurea, è stato Magnifico Rettore dell’Università di Bologna dal 2009 al 2015. Presidente della Pontificia Accademia di Latinità, dirige la rivista “Latinitas”; siede nel comitato scientifico redazionale di prestigiose riviste internazionali ed è membro effettivo di centri studi e accademie. La sua ricerca si è orientata su molteplici versanti; recentemente ha lavorato sulla fortuna dei classici nella letteratura e nella cultura italiana moderna e contemporanea, fornendo anche traduzioni d’autore, in particolare di Lucrezio e Seneca. Tra le sue pubblicazioni: Lucrezio, De rerum natura (Milano 1990); Poeti tradotti e traduttori poeti (Bologna 2004); Lucrezio. Le parole e le cose (Bologna 2005); Il presente non basta. La lezione del latino (Milano 2016); Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi (Roma-Bari 2018); Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza (Milano 2019); Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo (Milano 2020); Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno (Roma-Bari 2020).
Il popolo del quale parla Seneca nelle Epistole non è il popolo ciceroniano, che fonda la Repubblica, ma quello che, come dice sempre il filosofo di Cordoba, gode nell’affidare il potere al turpe, non è il popolo per cui vale la pena morire, ma quello che ti fa morire, il popolo che come diceva Socrate “agisce a caso”. “Una belva dalle molte teste”, secondo la definizione di Orazio.
Come diceva Umberto Eco, la Rete rischia di essere un bar mondiale, dove milioni di imbecilli si incontrano e il parere di un ubriacone conta quanto quello di un Premio Nobel, io rispetto lo scemo del villaggio ma dopo che ha parlato in rete lui rimane uno scemo mentre il Nobel rimane Nobel.
Una lettura delle Epistole di Seneca vale più di cento articoli di fondo dei giornali. La filosofia è stata strappata al cielo da Socrate, che l’ha portata nelle città, nelle famiglie e tra gli uomini: la filosofia parla di noi e per noi, è la cosa più concreta del mondo.
Oggi nell’era della retorica totale, in cui i padroni del linguaggio mandano in esilio i cittadini della parola occuparsi delle parole credo sia la cosa più importante del mondo.
Ivano Dionigi ha insegnato Lingua e Letteratura latina ed è direttore del Centro studi “La permanenza del classico” presso l’Università di Bologna. Attualmente Presidente del Consorzio Almalaurea, è stato Magnifico Rettore dell’Università di Bologna dal 2009 al 2015. Presidente della Pontificia Accademia di Latinità, dirige la rivista “Latinitas”; siede nel comitato scientifico redazionale di prestigiose riviste internazionali ed è membro effettivo di centri studi e accademie. La sua ricerca si è orientata su molteplici versanti; recentemente ha lavorato sulla fortuna dei classici nella letteratura e nella cultura italiana moderna e contemporanea, fornendo anche traduzioni d’autore, in particolare di Lucrezio e Seneca. Tra le sue pubblicazioni: Lucrezio, De rerum natura (Milano 1990); Poeti tradotti e traduttori poeti (Bologna 2004); Lucrezio. Le parole e le cose (Bologna 2005); Il presente non basta. La lezione del latino (Milano 2016); Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi (Roma-Bari 2018); Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza (Milano 2019); Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo (Milano 2020); Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno (Roma-Bari 2020).