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Ernest Hemingway e il Conte Augusti
Dalla Battaglia del Solstizio ad Addio alle armi
Giovanni Martines parla nel giardino del Palazzo delle Cento finestre a Senigallia, che ha ospitato alcuni tra i protagonisti della storia mondiale da Voltaire a Winston Churchill, allo stesso Hemingway.
Hemingway, in seguito, racconterà di essersi ispirato a questo episodio per il suo romanzo Addio alle armi.Il giovane Hemingway il 19 giugno del 1918 assistette alla Battaglia di Monastir di Treviso, la Battaglia del Solstizio, che il poeta Gabriele D’Annunzio definì “un diamante della vittoria”, nella quale il conte Gino Augusti decise, pur in inferiorità di uomini e mezzi, di contrattaccare un battaglione di austroungarici e ottenne una vittoria decisiva per le sorti della Prima Guerra Mondiale.
Giovanni Martines parla anche dell’incontro tra Hemingway e D’Annunzio che fu favorito dallo stesso Conte Gino Augusti.Un mondo straordinario americano che si coniuga con un mondo straordinario italiano, una commistione avvenuta in nome della gloria, dell’amicizia, dell’attenzione e della considerazione per il prossimo. Un'amicizia aristocratica nel senso della vera aristocrazia, che si conquista con le azioni: è con quello che si fa che si diventa i migliori.
Giovanni Martines Augusti, storico della comunicazione, è nato a Bologna nel 1964. Laureato in giurisprudenza e specializzato presso la scuola di giornalismo della LUISS, è stato docente di Storia della comunicazione presso l’Università di Urbino e docente di Teoria e tecniche del linguaggio radiotelevisivo e di Storia della comunicazione presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha abbandonato l'insegnamento alla Sapienza nel 2007 in difesa di Papa Benedetto XVI, al quale fu impedito l’ingresso nell’ateneo per l’inaugurazione dell’Anno accademico. È docente di Storia del costume e della pubblicità all'Accademia di Belle Arti di Macerata. Giornalista radiotelevisivo e della carta stampata, con il suo maestro Sergio Zavoli, ha firmato le ultime tre grandi inchieste: Viaggio nel calcio, Viaggio nella scuola e Diario di un cronista. Nel 2005 è proclamato Uomo dell'Anno per la cultura negli Stati Uniti.
Opinionista per gli anni dal 2003 al 2005 dei programmi Rai Anima e Guarire, condotti dal filosofo giornalista Gabriele La Porta.