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Dacia Maraini. La cultura dell'amicizia
Contro i fanatismi e le guerre
Nel video Dacia Maraini, intervistata il 24 maggio del 2022 a Napoli, parla dell’edizione 2022 del Premio Elsa Morante, dal titolo Luoghi di guerra e luoghi di bellezza: narrazioni culturali.
Un premio che è stato purtroppo sospeso per due anni a causa delle misure prese per la pandemia, e che riprende finalmente nel 2022. La Maraini parla della guerra e delle motivazioni che hanno portato la giuria ad assegnare il premio a Edoardo Crisafulli, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Kiev, della globalizzazione e degli estremismi che sono alla radice di tutte le guerre.
Un premio che è stato purtroppo sospeso per due anni a causa delle misure prese per la pandemia, e che riprende finalmente nel 2022. La Maraini parla della guerra e delle motivazioni che hanno portato la giuria ad assegnare il premio a Edoardo Crisafulli, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Kiev, della globalizzazione e degli estremismi che sono alla radice di tutte le guerre.
La cultura è uno strumento sempre di incontro e mai di scontro tra i popoli, che sono molto spesso solo le vittime delle scelte politiche dei regimi che li governano. Bisogna partire dall’amicizia culturale per combattere contro la guerra e la prepotenza.
Dacia Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre 1936. È scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice. Negli anni Settanta è tra le fondatrici del teatro della Maddalena, gestito da sole donne; qui, cinque anni più tardi, verrà rappresentato Dialogo di una prostituta con un suo cliente, tradotto in inglese e francese e rappresentato in dodici paesi. Maraini ha fatto parte della cosiddetta generazione degli anni Trenta, insieme a Umberto Eco, Gesualdo Bufalino e Ferdinando Camon. Della sua vastissima produzione letteraria ricordiamo il romanzo La lunga vita di Marianna Ucrià (1990), vincitore del premio Campiello e da cui è stato tratto l’omonimo film di Roberto Faenza, la raccolta Buio, che vince il Premio Strega nel 1999 e Se un personaggio bussa alla mia porta del 2016, pubblicato da Rai Eri. Poi Tre donne (2017), Corpo felice (2018) e Trio (2020), tutti pubblicati da Rizzoli.Noi occidentali abbiamo puntato troppo sulla tecnologia pensando che fosse il progresso e abbiamo trascurato l’essere umano, ma invece il progresso consiste in una maggior attenzione agli esseri umani, che sono accanto alle macchine, e in particolare all’educazione dei giovani, sacralizzando di nuovo il processo di conoscenza.