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Sergio Quinzio. La notte tragica del nichilismo
Rita Fulco e Massimo Iiritano
Per Quinzio lo scandalo è che Cristo aveva promesso che il Regno sarebbe arrivato presto, addirittura prima che i suoi discepoli morissero e invece la morte non è stata sconfitta, il tempo continua insieme alla sofferenza e nessun Messia si è più manifestato per instaurare il Regno.
La parabola del giudice iniquo alla fine si domanda: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà forse la fede sulla terra?” (Lc18, 8). La risposta non può essere che questa: egli dovrà venire, se verrà, malgrado la nostra mancanza di fede. E non sarà tutta colpa degli uomini se la fede sarà andata perduta. Noi siamo qui soltanto perché siamo i figli di questo immane, insostenibile ritardo.
Sergio Quinzio, La sconfitta di Dio, Adelphi 1992
La mia è una debole, sebbene pervicace della pervicacia della disperazione, speranza, non l’aspettativa del gran finale dei fuochi d’artificio che riempie finalmente di belle luci il cielo. Per me, la croce insegna che anche la salvezza è un abisso, non un trionfo, è un brandello d’orecchio strappato come dice Amos dalla gola del leone. Ma io la voglio lo stesso a qualunque prezzo, un minimo ma reale e visibile sottrarsi alla morte sia pure d’un soffio […]. Meglio il dolore del nulla, questo dice la fede, fede che qualcosa ha senso.
Sergio Quinzio, Lettera del 26 dicembre 1984, in G. Ceronetti-S. Quinzio, Un tentativo di colmare l’abisso, Adelphi 2014
Quinzio si confronta con il nichilismo contemporaneo, la notte tragica del nichilismo e si sofferma sull’ora nona, ossia sull’ora dell’abbandono di Cristo in croce, reinterpretando il dramma della storia contemporanea alla luce della storia cristiana. Oggi siamo all’ora dell’abbandono all’ora nona, all’ora del grido di Gesù sulla croce. La notte tragica del nichilismo può essere letta proprio alla luce di questo dramma della morte di Dio in croce.
La notte del nichilismo è una notte tragica, e viene falsificata, scambiandola per giorno luminoso, quando ne viene, in un modo o nell'altro, elusa la tragicità
Sergio Quinzio, La croce e il nulla, Adelphi 1984
Il nichilismo è lo svelamento storico del senso della croce
Sergio Quinzio, La croce e il nulla, Adelphi 1984
Il nichilismo lo abbiamo già alle spalle, di fronte abbiamo il nulla
Sergio Quinzio, La croce e il nulla, Adelphi 1984
Rita Fulco è ricercatrice di Filosofia Teoretica presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, dove insegna Ermeneutica Filosofica. Dal 2016 al 2021 è stata assegnista di ricerca di Filosofia Teoretica alla Scuola Normale Superiore, Pisa. Ha lavorato sulle implicazioni teoretiche, politiche, etiche e religiose della filosofia contemporanea, dedicandosi, soprattutto, alle questioni della soggettività, del potere, della vulnerabilità, del rapporto tra diritto e giustizia, in particolare nel pensiero di Simone Weil, Emmanuel Levinas, Sergio Quinzio, Manlio Sgalambro, Roberto Esposito. Le sue ricerche, oltre che discusse in convegni nazionali e internazionali, sono state pubblicate in monografie, saggi e articoli in sedi editoriali nazionali e internazionali. Tra i suoi volumi, le monografie, Corrispondere al limite. Simone Weil: il pensiero e la luce, Studium, Roma 2002; Il tempo della fine. L’apocalittica messianica di Sergio Quinzio, Diabasis, Reggio Emilia 2007; Essere insieme in un luogo. Etica, Politica, Diritto nel pensiero di Emmanuel Levinas, Mimesis, Milano-Udine 2013; Soggettività e potere. Ontologia della vulnerabilità in Simone Weil, Quodlibet, Macerata 2020; e le curatele: R. Fulco, T. Greco (a cura di), L’Europa di Simone Weil. Filosofia e nuove istituzioni, Quodlibet, Macerata 2019; R. Fulco, A. Moresco (a cura di), Sull’evento. Filosofia, storia, biopolitica. Almanacco di Filosofia e Politica 4, Quodlibet, Macerata 2022; R. Fulco (a cura di), Essere contemporanei della fine del mondo. Saggi su Manlio Sgalambro, Mimesis, Milano-Udine 2022.
Massimo Iiritano, dottore di ricerca in Filosofia della religione, è stato allievo di Sergio Quinzio. È stato docente incaricato di Antropologia delle religioni all’Università per Stranieri di Perugia e ha collaborato con l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli per un progetto di ricerca e archivio su Quinzio. Attualmente è docente di filosofia nei licei e collabora con l'UNICAL (cattedra di filosofia politica) con l'Università Federico II di Napoli (centro di ricerca OSCOM) e con il centro di ricerca ICONE (Università San Raffaele di Milano). Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Sergio Quinzio, Profezie di un'esistenza (ed.), Rubbettino 1996; B. Forte – S. Quinzio, Solitudine dell’uomo, solitudine di Dio (ed.), Morcelliana 2003; Il Messia povero. Nichilismo e Salvezza in Sergio Quinzio (ed.), Soveria Mannelli 2004; Il dono di Prometeo, Diogene 2017; Teologia dell'ora nona. Il pensiero di Sergio Quinzio tra fede e filosofia, Castelvecchi 2022 (seconda edizione).