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Lucrezia Ercoli. Lo spettacolo del male

Da «Squid Game» al «true crime»: perché abbiamo bisogno di mostri

Nel video Lucrezia Ercoli, autrice del libro Lo spettacolo del male. Da «Squid Game» al «true crime»: perché abbiamo bisogno di mostri, pubblicato nel 2024 da Ponte alle Grazie, intervistata nel marzo 2024 in occasione di Popsophia, parla dell’argomento del suo libro che ha dato il titolo all’edizione del Festival che si è tenuta dal 21 al 24 marzo ad Ancona. 

Sant’Agostino in un passo delle Confessioni descrive perfettamente lo spettacolo del male, parlando di un suo allievo che va a Roma per vedere uno spettacolo di gladiatori ed è convinto che riuscirà a chiudere gli occhi nel momento in cui esploderà la crudeltà e un uomo ucciderà un altro uomo per puro divertimento. Invece il suo allievo, quando sente la folla gridare, apre gli occhi, guarda e rimane sconvolto per sempre, catturato da quella scena crudele che ispirerà in lui il desiderio di vederne altre.

La crudeltà unisce godimento e violenza nei confronti dell’inerme. 


La violenza ha a che fare con lo sguardo, con l’occhio che vuole vedere, che è allo stesso tempo attratto dallo spettacolo violento e respinto da qualcosa che è terribile e ripugnante. Ogni immagine che descrive la violenza ha in sé questa ambivalenza: dobbiamo vederla e nello stesso tempo non vederla.

La cultura di massa ci trattiene in questo spettacolo del male, perché tantissimi sono i prodotti che lo raccontano dal cinema alle serie tv, che si aggiungono alla realtà del crimine, che entra nel nostro quotidiano attraverso la cronaca nera, il racconto delle imprese dei killer. Noi siamo tristi per questa sofferenza, eppure continuiamo a guardarla, siamo dei consumatori di malvagità ma non ne siamo consapevoli. 


Lucrezia Ercoli insegna “Storia dello spettacolo” all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2011 è direttrice artistica di “Popsophia“, il festival internazionale di “pop filosofia” che si svolge nelle Marche. È ospite fissa del programma televisivo “Terza Pagina” di Rai5 e scrive di filosofia e cultura pop sul quotidiano “Il Riformista”. Ha insegnato anche all’Accademia di Belle Arti di Macerata, di Reggio Calabria e dell’Aquila. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia all’Università Roma Tre, dopo essermi laureata in Filosofia a Padova e a Roma. Ha insegnato nel Master “Formazione Musicale e dimensioni del Contemporaneo” e collaborato con le cattedre di “Estetica Musicale” e “Filosofia Morale” dell’Università degli Studi di Roma Tre. I suoi ultimi saggi: Dieci passi all’inferno (Il lavoro editoriale, Ancona 2021) e Chiara Ferragni. Filosofia di una influencer (Il Melangolo, Genova 2020). Alla pop filosofia ha dedicato il libro Che la forza sia con te! Esercizi di Popsophia (Il Melangolo, 2017), ha curato il numero della rivista filosofica “Lo Sguardo” dal titolo “Popsophia, teoria e pratica di un nuovo genere filosofico” e diretto la collana editoriale “Popsophia” per Mimesis edizioni. Ha scritto la prima monografia filosofica su Curzio Malaparte dal titolo “Philosophe Malgrè Soi. Curzio Malaparte e il suo doppio” (Roma, 2011), con la quale ha vinto il premio di “Frascati Filosofia, Opera Prima”; nel 2013 ha pubblicato il saggio “Filosofia dell’Umorismo” (Roma, 2013). Per la casa editrice Mimesis ha pubblicato la monografia “Filosofia della crudeltà. Etica ed estetica di un enigma” (Milano 2014). Nel 2022 ha pubblicato Yesterday. Filosofia della nostalgia (Ponte alle Grazie). Nel 2014 le è stato conferito il premio “Marchigiana dell’anno” dal Centro Studi Marche di Roma.