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Figli della terra e di cielo stellato
Dall'"Oltre" delle Laminette Auree Orfiche al "qui ed ora" della Dea di Parmenide
Lo Sguardo “Oceanico” dell’Intuizione Noetica: Il frammento 4 A. T. del poema sacro di Parmenide
Guarda allo stesso modo come le cose lontane siano saldamente vicine nell’intuizione, perché non scioglierai ciò che è dall'essere connesso con ciò che è, né se viene completamente disperso ovunque nel cosmo, né se viene riunito.
Parmenide, Dell’origine, frammento 4, traduzione di Angelo Tonelli
L'occhio aperto,
Luce radiante esso stesso, occhio sveglio che contempla e conosce,
quello nella cui pupilla danza, “duettando” in circolo il Cosmo Tutto.
L’occhio chiuso,
palpebra serrata al mondo cangiante, occhio assorto, metaintrospettivo
dell'”Interrogai me stesso” di Eraclito, dischiudentesi sulla soglia dell'Oltre
alla “Casa della Notte”: da lì, meditante, risvegliato, riassorbe tutto il “ciò che è” in sé.
Lo Sguardo della “coscienza oceanica”,
adottando la splendida definizione di Angelo Tonelli, è incoronato -
sorretto dal tronco assiale di una colonna a capitello ionico - dalla Corona delle Corone: dalla promessa divina di realizzazione e attingimento supremo che ora sì, può dirsi davvero assoluto, quello donato dal rivelarsi DEL CUORE CHE NON TREMA DELLA BEN ROTONDA VERITÀ, annunciato a Parmenide dalla Dea a conclusione del Proemio.
Due occhi come Sole e Luna,
come la stessa dualità della legge Naturale del Mondo Diveniente e Manifesto; due occhi noetici che gettano Luce, attraverso la Visione, una e unica, sul CIÒ CHE È NON È POSSIBILE CHE NON SIA, perché Tutto è inviolabilmente UNO VIVENTE e si fa percepire immediato, intero, integro, inseparabile, continuo, conchiuso, compiuto e infinito. Tutto Uno, perfetto, qui ed ora: celato nel recesso più segreto ed estatico di ogni palpito sta il “cuore che non trema della ben rotonda verità" della nostra Anima. Divina
Valentina Cagliesi
Figli della terra e di cielo stellato. Dall'”Oltre” delle Laminette Auree Orfiche al “qui ed ora” della Dea di Parmenide è una Performance Coreutico Sapienziale, con Chiara Cellini e Solange Passalacqua, ”drontes”, Angelo Tonelli, voce recitante, musiche originali di Alessio Boni, compositore vibrazionale a 432Hz, Daniele Dubbini, musicista polistrumentista.
Soggetto, regia, danza e coreografie di Valentina Cagliesi.