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Paolo Godani. Melanconia e fine del mondo

Disertare contro la religione della morte

Nel video Paolo Godani parla del suo libro Melanconia e fine del mondo, pubblicato da Feltrinelli nel 2025. 

Il libro nasce dalla mia impressione che la cultura degli ultimi due secoli sia una cultura radicalmente melanconica e dall’ipotesi di ricerca che possa esistere un nesso tra questa melanconia e le guerre, che non sono mai state tanto sanguinose come dal XIX secolo in avanti. 

Intendo la melanconia come una sorta di disagio storico, culturale e politico, come il disagio della nostra civiltà. 


La religione della morte, che Furio Jesi considerava una caratteristica della sola cultura di destra, oggi si può dire che caratterizzi l’intera nostra cultura. 
 

La nostra stessa ontologia è divenuta melanconica o nichilistica e il nostro nichilismo ci porta costantemente a sottolineare elementi come la fragilità, la vulnerabilità e la caducità. 


Sembra quasi che, sentendoci assediati fin dall’inizio dalla malattia e dalla morte, ci agitiamo senza requie per provare a tenerle lontane e cerchiamo continuamente di trasformare la natura e di trascendere la nostra condizione, alla ricerca di un rimedio che non fa che confermare il carattere disperato della nostra condizione.  

Abbiamo bisogno di uno sguardo che sia capace di vedere il bene delle cose, che anziché invitarci a manipolare costantemente la natura, e con essa anche la nostra vita, sia innanzitutto capace di contemplarla e di conoscerla.
 

È un’esigenza etica, ma anche politica, perché la situazione attuale ci pone di fronte ad una decisione tra il continuare la corsa forsennata verso il baratro di un conflitto mondiale, oppure il disertare, collocandoci in un orizzonte politico, culturale, ma anche spirituale, completamente differente da quello attuale. 

Paolo Godani (La Spezia 1974) insegna Estetica all’Università di Macerata. Si occupa di filosofia moderna e contemporanea, ed è autore fra l’altro di Bergson e la filosofia (Pisa 2008), Deleuze (Roma 2009), Senza padri. Economia del desiderio e condizioni di libertà nel capitalismo contemporaneo (Roma 2014) e La vita comune. Per una filosofia e una politica oltre l’individuo (Roma 2016). , Sul piacere che manca (Bologna 2019), Traits. Une métaphysique du singulier (Paris 2020), Il corpo e il cosmo (Milano 2021). Collabora con le riviste “Alfabeta 2” e “Opera Viva”.