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Valerio Petrarca: «L'umanamente più lontano»

Ernesto De Martino

Nel video, il primo di una serie di due lezioni, il professor Valerio Petrarca parla di alcuni aspetti essenziali dell’opera dello storico e antropologo delle religioni Ernesto De Martino (Napoli 1908 - Roma 1965).

De Martino si chiede se i poteri magici hanno qualcosa di reale, e aggiunge che poiché il mondo contemporaneo europeo ha espulso la magia dall’ordine della realtà, il problema non può essere posto senza mettere in discussione anche l’idea di realtà. 
Il superamento della dimensione magica si è ottenuto, secondo De Martino, non contro il cristianesimo ma per effetto del cristianesimo, il cui corso storico ha finito per rendere l’uomo effettivamente Signore anche del sabato. In ogni caso, De Martino non s’interroga solo sulla magia in sé; s’interroga anche e soprattutto sul problema dell’effetto che le operazioni magiche (o anche semplicemente rituali) hanno sulla formazione dell’Io, che De Martino chiama la «presenza». L’autocoscienza, secondo De Martino, è un’acquisizione culturale, una conquista che coincide con l’età magica, con il dramma storico della magia. Il problema della magia diventa allora in sostanza quello dell’effetto dei riti e delle credenze nel costruire la relazione tra soggetto e mondo. Se noi agiamo non subendo ma facendo qualcosa, efficace o inefficace che sia, il sentimento di noi in noi stessi si rafforza. Il non subire passivamente gli eventi naturali, attraverso l’azione rituale, ha determinato la nascita della coscienza, che essendo una conquista può anche essere perduta, come accade nelle esperienze psicopatologiche. In effetti noi sappiamo che non c’è una popolazione al mondo che non abbia un termine per dire io e che non distingua il comportamento sano da quello malato; le idee di Io, di sanità e di pazzia sono universali, ma si incarnano in modo diverso nella storia e nella geografia delle società. Uno stesso comportamento che in Occidente si chiamerebbe epilettico, in altre società può assicurare una carriera sacra e in altre ancora è segno di una possessione malefica. De Martino ci aiuta a indagare questi grandi problemi, che coinvolgono molte discipline, indipendentemente dalla possibilità di rintracciare un’età della storia che ha dato origine all’autocoscienza.

Un’altra epoca, un mondo storico diverso dal nostro, il mondo magico, furono impegnati appunto nello sforzo di fondare la individualità, l’esserci nel mondo, la presenza, onde ciò che per noi è un dato o un fatto, in quell’epoca, in quell’età storica, stava come còmpito e maturava come risultato.
Ernesto De Martino, Il mondo magico. Prolegomeni a una storia del magismo [1948], a cura di Marcello Massenzio, Torino, Einaudi, 2022.

 

L’«umanesimo etnografico» è in un certo senso la via difficile dell’umanesimo moderno, quella che assume come punto di partenza l’umanamente più lontano e che, mediante l’incontro sul terreno con umanità viventi, si espone deliberatamente all’oltraggio alle memorie culturali più care: chi non sopporta questo oltraggio e non è capace di convertirlo in esame di coscienza, non è adatto alla ricerca etnologica, e miglior prova di sé potrà eventualmente dare nell’ambito dell’umanesimo filologico e classicistico, che è pur sempre, malgrado tutto, un dialogo in famiglia.
Ernesto De Martino, La fine del mondo. Contributo all’analisi delle apocalissi culturali [1977], a cura di G. Charuty, D. Fabre, M. Massenzio, Torino, Einaudi, 2019.

Valerio Petrarca è stato borsista dell’«Istituto ‘Croce’» e insegna Antropologia culturale nell’Università di Napoli Federico II.  Ha insegnato anche in altre istituzioni, come l’École des Hautes Études en Sciences Sociales e la Fondation Maison de Science de l’Homme di Parigi.
Le sue ricerche si basano sull’indagine etnografica e storica. Riguardano i fenomeni sociali e religiosi dell’Africa contemporanea e la cultura popolare europea in età moderna. Tra le sue pubblicazioni: Prophètes d’Afrique noire au XXe siècle, in Prophètes et prophétisme, dir. A. Vauchez, Seuil, Paris 2012; I pazzi di Grégoire, Sellerio, Palermo 2021; Messia nero, Viella, Roma 2022; Di Santa Rosalia Vergine Palermitana, Sellerio, Palermo 2022.