Il tuo browser non supporta video HTML5
Alberto Lattuada su Michail Bulgakov
Il vero erede di Gogol
Alberto Lattuada racconta ad Antonio Debenedetti la sua predilezione per gli scrittori russi e in particolare per Michail Bulgakov, autore del capolavoro Il maestro e Margherita (1966-67). Secondo Lattuada, Bulgakov è:
Lattuada racconta poi la trama di Cuore di cane (storia di uno scienziato che trasforma un randagio in uomo) e individua nel protagonista, frutto di quella metamorfosi, "un essere che segue gli istinti, quindi un rivoluzionario senza saperlo". Ricorda quindi la tormentata vita di Bulgakov, osteggiato dal regime, malato, e fa un parallelo con Charlie Chaplin osservando come "in Chaplin l'impegno sociale è indiretto, in Bulgakov la critica è violenta".
Michail Afanas'evič Bulgàkov (Kiev, 1891 – Mosca, 1940), scrittore e drammaturgo russo, è uno degli autori più importanti del Novecento. Laureato in medicina esercita la professione fino al 1920, anno in cui decide di dedicarsi totalmente alla letteratura. Gia dalle prime opere come Uova fatali e Cuore di cane, e dai primi copioni teatrali, emerge il suo stile pungente e satirico, motivo per cui è spesso bersaglio della censura, nonostante il pubblico dei suoi lavori sia invece molto spesso entusiasta. Nel 1929 la censura mette al bando tutti i suoi scritti e le sue drammaturgie, Bulgakov allora comincia a scrivere una serie di lettere al governo e allo stesso Stalin, che però respingerà la sua richeista del permesso di espatriare e gli concederà di lavorare solo su opere altrui scelte dal governo stesso. Sono gli anni in cui tra rifiuti di pubblicazio e stroncature Bulgakov lavora al suo capolavoro, Il maestro e Margherita, iniziato già nel 1928 (e pubblicato solo dopo la sua morte) e che, esattamente come accade al personaggio del maestro con il suo romazo su Gesù e Ponzio Pilato, a un certo punto per la disperazione brucia completamente. Bulgakov riscriverà poi da capo tutto il romanzo nella versione che possiamo leggere ancora oggi, e che rappresenta non solo una feroce e grottesca critica delle politiche culturali repressive del governo dell'Urss, ma anche una sorta di dolente autobiografia, in cui l'unica vera luce è rappresentata dal personaggio di Margherita, ispirato dalla moglie Elena Sergeevna Silovskaja, che gli starà accanto nella frustrazione dell'impossibilità di pubblicare i suoi lavori e nel dolore della malattia fino alla morte.
Il vero erede di Gogol, lo scrittore che più ha preso di mira e crocifisso la burocrazia.
Lattuada racconta poi la trama di Cuore di cane (storia di uno scienziato che trasforma un randagio in uomo) e individua nel protagonista, frutto di quella metamorfosi, "un essere che segue gli istinti, quindi un rivoluzionario senza saperlo". Ricorda quindi la tormentata vita di Bulgakov, osteggiato dal regime, malato, e fa un parallelo con Charlie Chaplin osservando come "in Chaplin l'impegno sociale è indiretto, in Bulgakov la critica è violenta".
Michail Afanas'evič Bulgàkov (Kiev, 1891 – Mosca, 1940), scrittore e drammaturgo russo, è uno degli autori più importanti del Novecento. Laureato in medicina esercita la professione fino al 1920, anno in cui decide di dedicarsi totalmente alla letteratura. Gia dalle prime opere come Uova fatali e Cuore di cane, e dai primi copioni teatrali, emerge il suo stile pungente e satirico, motivo per cui è spesso bersaglio della censura, nonostante il pubblico dei suoi lavori sia invece molto spesso entusiasta. Nel 1929 la censura mette al bando tutti i suoi scritti e le sue drammaturgie, Bulgakov allora comincia a scrivere una serie di lettere al governo e allo stesso Stalin, che però respingerà la sua richeista del permesso di espatriare e gli concederà di lavorare solo su opere altrui scelte dal governo stesso. Sono gli anni in cui tra rifiuti di pubblicazio e stroncature Bulgakov lavora al suo capolavoro, Il maestro e Margherita, iniziato già nel 1928 (e pubblicato solo dopo la sua morte) e che, esattamente come accade al personaggio del maestro con il suo romazo su Gesù e Ponzio Pilato, a un certo punto per la disperazione brucia completamente. Bulgakov riscriverà poi da capo tutto il romanzo nella versione che possiamo leggere ancora oggi, e che rappresenta non solo una feroce e grottesca critica delle politiche culturali repressive del governo dell'Urss, ma anche una sorta di dolente autobiografia, in cui l'unica vera luce è rappresentata dal personaggio di Margherita, ispirato dalla moglie Elena Sergeevna Silovskaja, che gli starà accanto nella frustrazione dell'impossibilità di pubblicare i suoi lavori e nel dolore della malattia fino alla morte.