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La Freccia azzurra secondo Ascanio Celestini
Una riflessione sulla grandezza di Gianni Rodari
Una befana quasi baronessa un po’ tirchia e acida che porta regali solo a chi può permetterseli; un bambino, Francesco, costretto dalla povertà a lavorare, e una serie di giocattoli che si animano e provano sentimenti: questi i personaggi di La Freccia azzurra di Gianni Rodari a cui dà voce Ascanio Celestini nell’audiolibro pubblicato da Emons. La Freccia azzurra uscito per la prima volta nel 1954 col titolo Il viaggio della Freccia Azzurra e ripubblicato col titolo definitivo in una nuova edizione dieci anni dopo, è un vero e proprio romanzo, che, sostiene Ascanio Celestini in questa intervista a Rai Letteratura, merita di essere letto ed ascoltato ad alta voce. Una storia tutt’altro che buonista o smielata che resta ancora attuale anche oggi.
Ascanio Celestini, attore, scrittore e regista, è tra i principali protagonisti del teatro di narrazione. Tra i suoi spettacoli teatrali che spesso prendono la forma del romanzo: Radio Clandestina, Cecafumo, Fabbrica, Storie di uno scemo di guerra. Tra i suoi film come regista: La pecora nera (2010) e Viva la sposa (2015).
Gianni Rodari nasce a Omegna in provincia di Novara nel 1920. Maestro e pedagogo, giornalista e scrittore, Rodari è tra gli autori di letteratura per l’infanzia più amato da ragazzi e adulti, vincitore del premio Andersen nel 1970. Tra le sue opere Filastrocche in cielo e in terra (1960), Favole al telefono (1962), Il libro degli errori (1964), La grammatica della fantasia (1973). Muore nel 1980.La Befana era una vecchia signora molto distinta e nobile: era quasi baronessa.
- La gente – borbotta qualche volta fra sé – mi chiama semplicemente «la Befana», e io non protesto, perché bisogna pure compatire gli ignoranti. Ma sono quasi baronessa: le persone per bene lo sanno.
- Sì, signora baronessa – approvava Teresa, la serva, per farle piacere.
Ascanio Celestini, attore, scrittore e regista, è tra i principali protagonisti del teatro di narrazione. Tra i suoi spettacoli teatrali che spesso prendono la forma del romanzo: Radio Clandestina, Cecafumo, Fabbrica, Storie di uno scemo di guerra. Tra i suoi film come regista: La pecora nera (2010) e Viva la sposa (2015).