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Domenico Starnone, Lacci

Da questo libro il film di Daniele Luchetti

In Lacci Domenico Starnone descrive vari momenti della storia di una coppia: si parte dalle lettere cariche di ricatti emotivi scritte dalla moglie all'epoca della separazione dal marito; incontriamo i due protagonisti vecchi ma non pacificati, e infine entrano in scena i due figli, diventati adulti squilibrati e rancorosi. Una famiglia come ce ne sono tante. Con Domenico Starnone abbiamo parlato dei temi del libro e del suo desiderio di aderire alla realtà. La sua protagonista settantenne Vanda, guardando al proprio passato, alla fatica fatta per tenere unita la famiglia, dice al marito:

Non mi piaci tu, non mi piacciono loro, non mi piaccio io stessa

Domenico Starnone (Napoli, 1943) ha fatto a lungo l'insegnante, è stato redattore delle pagine culturali de «il manifesto». Ha pubblicato romanzi e racconti sulla vita scolastica, editi da Feltrinelli, da cui sono stati tratti vari film e fiction televisive. Ha scritto poi Il salto con le aste (1989), Segni d'oro, Eccesso di zelo e Denti, da cui Gabriele Salvatores ha tratto l'omonimo film. Nel 2001 ha vinto il premio Strega con il romanzo Via Gemito a cui sono seguiti, sempre per Feltrinelli, Labilità (2005, premio Castiglioncello) e Prima esecuzione (2007). Nel 2010 ha pubblicato per minimum fax Fare scene. Per Einaudi ha pubblicato Spavento (2009, premio Comisso), Autobiografia erotica di Aristide Gambía (2011) e Lacci (2014).