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Eraldo Affinati legge Lord Jim

Una fuga da sé

Un vascello, il Patna. Un giovane ufficiale in seconda, Jim. Un viaggio in mare. Lo scontro con un relitto fa credere che la nave sia in procinto di affondare e Jim la abbandona con sopra i passeggeri. Jim, che nel fondo è un idealista, si pente subito del gesto vile, frutto di un atto impulsivo dettato dall'orrore del momento, ma anche un'inchiesta sancirà la sua colpa. Nel tentativo di rifarsi una vita, va in giro per il mondo, sfuggendo a se stesso, cercando l'anonimato. Raggiunge infine l'isola di Patusan, nell'arcipelago malese, dove con la forza del suo carattere e le sue qualità carismatiche riesce a stabilire l'ordine e a passare per un semidio.  Era l'ottobre del 1899 quando Joseph Conrad cominciava a pubblicare a puntate sul Blackwood's Magazine Lord Jim.  "Uno dei più grandi romanzi della modernità, un romanzo che racconta una fuga da se stessi", dice Eraldo Affinati. L'incipit di Lord Jim:

Aveva una statura appena al di sotto del metro e ottanta, era di corporatura possente, e avanzava diritto verso di voi con le spalle leggermente curve, la testa protesa in avanti e uno sguardo fisso di sottecchi, che faceva pensare a quello di un toro che si prepara a caricare. Aveva una voce profonda e forte, e il suo comportamento palesava, pur senza alcuna forma di aggressività, una sorta di ostinata riaffermazione del proprio buon diritto.

Joseph Conrad è lo  pseudonimo di Teodor Józef Konrad Korzeniowski.  Nasce il 3 dicembre 1857 a Berdyčiv in Ucraina. La sua famiglia appartiene lla nobiltà terriera della Polonia. Il padre di Conrad muore nel 1867, dopo molti anni di esilio politico e  affidato a uno zio, Conrad compie gli studi secondari a Cracovia. A diciassette anni parte per Marsiglia, dove s’imbarca come marinaio. Serve nella marina mercantile francese e, dal 1878, in quella britannica, dove raggiunge il grado di capitano di lungo corso. Nel 1886 diventa cittadino inglese. Il suo primo romanzo, La follia di Almayer esce nel 1895. Seguono Un reietto delle isole (1896) e Il negro del Narciso (1898). In Lord Jim (1900), uno dei suoi capolavori, Conrad adotta per la prima volta la tecnica del racconto nel racconto. Le raccolte di novelle e i romanzi brevi, Gioventù (1902), Cuore di tenebra (1902), Tifone (1903), e il romanzo Nostromo (1904) concludono la prima fase della sua produzione. I romanzi politici, L’agente segreto (1907) e Con gli occhi dell’Occidente (1911), contengono una violenta denuncia del dispotismo zarista. I luoghi esotici e il mare ritornano nei libri successivi: Racconti di mare e di costa (1912), Caso (1914), Vittoria (1915), La linea d’ombra (1917), La liberazione (1920). Muore il 3 agosto 1924 a Bishopsbourne.