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Fiesta di Ernest Hemingway

Un commento di Claudio Gorlier

Il romanzo di Ernest Hemingway, Fiesta, fu pubblicato anche, in una successiva edizione, con il titolo Il sole sorge ancora. Claudio Gorlier rileva che Hemingway non si limita alla descrizione pittoresca della corrida, esaltando oltre al valore eroico, alla vitalità del torero, anche la sua tecnica fatta di semplicità e di grazia. Nel romanzo si raccontano le vicende di un gruppo di espatriati americani e britannici che viaggiano da Parigi fino a Pamplona, dove hanno intenzione di assistere all'Encierro, il festival annuale della corsa dei tori che si svolge per le strade della cittadina spagnola. In superficie si tratta della storia d'amore tra il giovane Jake Barnes, reso impotente da una ferita di guerra, e la divorziata Lady Brett Ashley: la relazione della donna con Robert porta alla rottura dell'amicizia tra questi e Jake, mentre la seduzione del giovane torero appena diciannovenne, Romero, fa perdere di colpo a Jake la buona reputazione che aveva tra i cittadini di Pamplona. Qui Hemingway, oltre ai temi dell'amore, indaga anche quelli della morte, della virilità e del rapporto dell'uomo con la natura. L'incipit del romanzo:

Robert Cohn era stato campione dei pesi medi a Princeton. Non dovete credere che questo come titolo sportivo faccia impressione a me, ma Cohn ci teneva moltissimo. In realtà del pugilato niente gli importava, non gli piaceva affatto, ma l'aveva dolorosamente imparato alla perfezione per controbattere la sensazione di inferiorità e di timidezza che l'essere trattato da ebreo a Princeton gli procurava. C'era un certo intimo conforto nella coscienza di poter mettere a terra chiunque fosse stato insolente con lui, per quanto Cohn, ragazzo molto timido e per bene, non facesse mai a pugni tranne che in palestra. Era l'allievo prodigio di Spider Kelly.

Ernest Hemingway nasce a Oak Park in Illinois il 21 luglio 1899. Non ancora ventenne collabora con un giornale di Kansas City. Durante la prima guerra mondiale combatte sul fronte italiano ed è ferito, guadagnando la medaglia d'argento al valor militare. A Parigi dal 1921 al 1926, subisce l'influenza di Ezra Pound  e Gertrude Stein; i ricordi del soggiorno francese confluiscono nel romanzo postumo Festa mobile (1964). Fiesta esce nel 1926 e Addio alle armi nel 1929. Con Morte nel pomeriggio (1932), e Verdi colline d’Africa (1935) dà incremento a tutta la narrativa anglosassone di reportage. Nel 1938 pubblica I quarantanove racconti, nel 1937 esce Avere e non avere, nel 1940 Per chi suona la campana. Vanno ricordati tra gli altri Di là dal fiume e tra gli alberi (1950) e Il vecchio e il mare con cui riceve il Premio Pulitzer nel 1953. Nel 1954 vince il Premio Nobel per la letteratura. Gravemente depresso, si suicida il 2 luglio 1961.