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Géza Tasi: Magda Szabó e la passione per la scrittura
La testimonianza del figlio
All’Accademia Ungherese di Roma abbiamo incontrato Géza Tasi, figlio di Magda Szabó, che ci parlato dell’amore della scrittrice per la scrittura e la lettura, del suo rapporto con la sorella, dei suoi contrasti con il partito comunista e del contenuto del secondo volume dell’autobiografia che non fu scritto per via dell’età troppo avanzata. Traduzione simultanea di Mónika Szilágyi.
Per Elisa è il primo (e ultimo, perché la scrittrice non ebbe il tempo di completare l’opera) volume dell’autobiografia di Magda Szabò, e si può trovare nella traduzione italiana Vera Gheno per l'editore Anfora. Per gli appassionati della scrittrice ungherese è un libro imperdibile e anche chi non conosce i suoi romanzi (da La porta a L’altra Eszter a La ballata di Iza) non può che restare affascinato dal racconto di un’infanzia così particolare. Magdolna, la protagonista, impara a scrivere a tre anni e parla in latino con il padre, un colto consigliere comunale che avrebbe voluto dedicarsi agli studi classici invece che giuridici. I genitori si danno il turno al capezzale della bambina per raccontarle storie. Lei va pazza per l’omerico Achille ed è più a suo agio tra gli eroi dell’epica che tra i suoi coetanei. L’evento centrale del romanzo è l’arrivo in casa di Celi, “un’orfana del Trianon”, cioè una bambina a cui sono stati uccisi i genitori in seguito alla perdita di ampi territori da parte dell’Ungheria. A scuola Magda sarà sempre la guastatrice, quella che sfida i professori con la sua cultura e il suo spirito critico e Cili, la creatura vezzeggiata e coccolata, ma questo non incrinerà il rapporto molto saldo che si instaura tra le due sorelle. Szabò racconta la scuola e le sue turpitudini e poi racconta i primi amori suoi e della sorella.
Per Elisa è il primo (e ultimo, perché la scrittrice non ebbe il tempo di completare l’opera) volume dell’autobiografia di Magda Szabò, e si può trovare nella traduzione italiana Vera Gheno per l'editore Anfora. Per gli appassionati della scrittrice ungherese è un libro imperdibile e anche chi non conosce i suoi romanzi (da La porta a L’altra Eszter a La ballata di Iza) non può che restare affascinato dal racconto di un’infanzia così particolare. Magdolna, la protagonista, impara a scrivere a tre anni e parla in latino con il padre, un colto consigliere comunale che avrebbe voluto dedicarsi agli studi classici invece che giuridici. I genitori si danno il turno al capezzale della bambina per raccontarle storie. Lei va pazza per l’omerico Achille ed è più a suo agio tra gli eroi dell’epica che tra i suoi coetanei. L’evento centrale del romanzo è l’arrivo in casa di Celi, “un’orfana del Trianon”, cioè una bambina a cui sono stati uccisi i genitori in seguito alla perdita di ampi territori da parte dell’Ungheria. A scuola Magda sarà sempre la guastatrice, quella che sfida i professori con la sua cultura e il suo spirito critico e Cili, la creatura vezzeggiata e coccolata, ma questo non incrinerà il rapporto molto saldo che si instaura tra le due sorelle. Szabò racconta la scuola e le sue turpitudini e poi racconta i primi amori suoi e della sorella.
Magda Szabó nasce nel 1917 a Debrecen nell'Ungheria orientale. Termina gli studi di ungherese e latino nel 1940, all'Università di Debrecen e inizia ad insegnare prima nella città natale e poi nel liceo protestante per ragazze di Hódmezővásárhely. Dal 1945 lavora per il Ministero della Religione e dell'Educazione fino al suo licenziamento nel 1949, dopo l'insediamento del regime comunista. Per il nuovo regime avrebbe dovuto occuparsi maggiormente della vita dei contadini e degli operai. Quello stesso anno le ritirano anche il premio Baumgarten che le è stato appena assegnato. Nel 1947 sposa lo scrittore Tibor Szobotka (1913-1982). È in quest'epoca che scrive le sue prime raccolte di poemi Angelo e Verso l'uomo. I suoi primi libri vengono pubblicati subito dopo la seconda guerra mondiale. Poi segue, per motivi politici, un lungo silenzio letterario, rotto solo verso la fine degli anni cinquanta quando inizia ad avere successo e a ricevere numerosi premi letterari. Nel 1959 grazie al sostegno di Hermann Hesse, viene pubblicato in Germania Affresco. Il suo romanzo La porta (1987) ottiene il Premio Betz Corporation (Stati Uniti) nel 1993 e il Prix Femina nel 2003. Nel 2007 riceve il premio per il miglior romanzo europeo per Via Katalin. Muore lo stesso anno a Kerepes, cittadina vicina a Budapest. Il primo volume della sua autobiografia Per Elisa è apparso in Ungheria nel 2002.La vita sotto sotto si muove sempre con i passi di un bambino dell'asilo, siamo noi che la complichiamo fino a farla diventare una fatale tragedia greca - Per Elisa, Magda Szabó