Rai Cultura

Il tuo browser non supporta video HTML5

I gusti letterari di Alberto Moravia

L'autore de Gli indifferenti dialoga con Enzo Siciliano

Tempo Novecento, un programma televisivo ideato da Italo Moscati e condotto da Mirella Serri nel 1997, proponeva in ogni puntata il ritratto di uno dei protagonisti culturali della seconda metà del Novecento. Nella puntata qui proposta, la conduttrice, in studio con Antonio Debenedetti, traccia il profilo intellettuale di Alberto Moravia avvalendosi di alcuni filmati. In uno di questi, lo scrittore, intervistato da Enzo Siciliano, rivela i suoi gusti letterari. Apprendiamo così del suo amore per Dostoevskij, di cui si sente un epigono, e dell’incommensurabile superiorità da lui ascritta a Proust rispetto a Flaubert, colpevole di aver “ammazzato il romanzo”. Moravia parla inoltre del suo debito nei confronti delle donne e del sesso che, nei suoi romanzi, diventa una “griglia” interpretativa atta a filtrare le dinamiche sociali e psicologiche dei protagonisti. Il filmato si conclude con le immagini dello scrittore in Africa, un paese amato per la prepotenza della natura, che, diversamente da quanto è accaduto in Europa, dove è stata ridotta a giardino, ha mantenuto la sua predominanza rispetto all’uomo.

Dostoevskij è il mio maestro, è il maestro di tutti coloro che sono considerati scrittori esistenziali, è il capostipite di tutta una fila di scrittori che arriva fino a Sartre, Camus... Delitto e castigo l'ho letto a undici anni, mi fece un'impressione terribile, molto mortificante: ha detto tutto quello che volevo dire io. I demoni l'ho letto più tardi, è un libro che cresce col tempo, l'ho letto abbastanza presto, a sedici anni, I demoni è sempre bellissimo, già allora. Quello che ho apprezzato forse meno è I fratelli Karamazov, perché è troppo simmetrico, sembra un'icona russa, Gesù in mezzo e i santi accanto. 


Alberto Moravia (Roma, 1907-1990), il cui vero nome era Alberto Pincherle, è stato tra i più importanti scrittori italiani del XX secolo. Nel 1929 con Gli indifferenti ha conquistato fama internazionale. Scrittore molto prolifico, ha pubblicato più di 30 romanzi in cui indagava acutamente i sentimenti dell’uomo moderno, come la noia, l’alienazione, l’ipocrisia, la sessualità, il desiderio. Nel 1952 vince il Premio Strega con i Racconti, e nel 1960 vince il Premio Viareggio con La noia. Fu candidato ben 15 volte al Premio Nobel per la letteratura ma senza mai vincerlo. Collaborò contemporaneamente con La Stampa, Il Corriere della Sera e L’Espresso e fondò, con il suo amico Alberto Carocci, la rivista letteraria di Mondadori: Nuovi argomenti. Numerosi i film tratti dai suoi libri, tra cui La ciociara di Vittorio De Sica con Sofia Loren. Attivo, instancabile viaggiatore, grande viveur, Moravia ha avuto due mogli: Elsa Morante e Carmen Llera, alla quale è legato negli ultimi anni della sua vita.