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Marco Malvaldi, La misura dell'uomo
Leonardo da Vinci a Milano in un giallo umoristico
Da La misura dell'uomo:
Il pollice scorse lungo la coscia del cavallo, là dove il muscolo diventava tendine e spariva alla vista. Dietro al pollice, a mezzo metro, Leonardo, calmo e concentrato. Eccolo qui, il muscolo. Suggerisce movimento. Ci vuole, ma non basta. Però è più facile che dipingere. Scolpire, sissignore, è più facile che dipingere. Sei in tre dimensioni, no? Basta copiare quello che vedi e che senti, e sei a posto. Ci sarà un motivo se le pitture delgi antichi greci erano ridicole, e invece le statue erano maestose? E' più facile fare le cose in tre dimensioni, no? Invece in due bisogna saper fare. Ci vuole la sfumatura e la prospettiva. Già, ma quale prospettiva? Dell'occhio destro o del sinistro? Tutti gli artisti trattavano di come appare una scena all'occhio, ma l'uomo di occhi ne ha due. Forse è per questo che non vediamo bene i confini delle cose. O forse perché i confini non ci sono proprio.
Marco Malvaldi (Pisa 1974), chimico, ha esordito nel 2007 per Sellerio con La briscola in cinque, primo degli ormai sette volumi dedicati ai “vecchietti del BarLume”, divenuti nel 2013 anche una serie televisiva. Ha pubblicato inoltre i romanzi Odore di chiuso (Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), Milioni di milioni, Argento vivo, Buchi nella sabbia, La battaglia navale, Negli occhi di chi guarda e i saggi L'infinito tra parentesi. Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges, Capra e calcoli. L'eterna lotta tra gli algoritmi e il caos, Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà, L'architetto dell'invisibile ovvero come pensa un chimico e Per ridere aggiungere acqua. Piccolo saggio sull'umorismo e il linguaggio.