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Massimo Foschi legge i versi sulla follia di Orlando
L'Orlando furioso al Casino Massimo Giustiniani
Massimo Foschi (protagonista dell'Orlando furioso di Luca Ronconi) legge al Casino Massimo Giustiniani di Roma i versi 209-232 dal Canto XXIII dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto.
Queste non son più lacrime, che fuore
stillo dagli occhi con sì larga vena.
Non suppliron le lacrime al dolore:
finir, ch’a mezzo era il dolore a pena.
Dal fuoco spinto ora il vitale umore
fugge per quella via ch’agli occhi mena;
ed è quel che si versa, e trarrà insieme
e ’l dolore e la vita all’ore estreme.
Questi ch’indizio fan del mio tormento,
sospir non sono, né i sospir sono tali.
Quelli han triegua talora; io mai non sento
che ’l petto mio men la sua pena esali.
Amor che m’arde il cor, fa questo vento,
mentre dibatte intorno al fuoco l’ali.
Amor, con che miracolo lo fai,
che ’n fuoco il tenghi, e nol consumi mai?
Non son, non sono io quel che paio in viso:
quel ch’era Orlando è morto ed è sotterra;
la sua donna ingratissima l’ha ucciso:
sì, mancando di fé, gli ha fatto guerra.
Io son lo spirto suo da lui diviso,
ch’in questo inferno tormentandosi erra,
acciò con l’ombra sia, che sola avanza,
esempio a chi in Amor pone speranza.
Dal programma Orlando, furioso da 500 anni di Giulio Ferroni, Isabella Donfrancesco e Alessandra Urbani, regia di Carlotta Riccio Cobucci.
Ludovico Ariosto (Reggio nell'Emilia 1474 - Ferrara 1533), poeta e commediografo, è famoso soprattutto per il suo capolavoro l'Orlando furioso, poema cavalleresco assolutamente rivoluzionario per la sua epoca. Dopo aver tentato lo studio della giurisprudenza con scarsi risultati Ariosto ottenne finalmente dal padre di potersi dedicare alla letteratura, e tra il 1945 e il 1500 inizia a comporre poesie. Nel 1500 muore il padre e lo scrittore, in qualità di promogenito, si occupa di dell'eredità e di sorelle e fratelli (in tutto nove), trovandosi così costretto a mettere da parte l'attività letteraria, che riprende nel 1505, anno in cui comincia la stesura dell'Orlando furioso, di cui pubblicherà la prima edizione nel 1516, cui seguiranno una nuove edizione nel 1521 e un'ultima nel 1532.