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Mogol. La canzone

Poesia del nostro tempo

Mogol, intervistato nel corso della cerimonia conclusiva della trentunesima edizione del Premio Elsa Morante, parla dell’importanza della canzone, del suo valore poetico e dell’arbitrarietà della distinzione tra musica cosiddetta colta e musica popolare.

Cos'è la poesia oggi, chi scrive poesie in un libro e le vende? Nessuno. I testi delle canzoni hanno un valore letterario e la musica non toglie ma accresce l'emozione. Creare un testo seguendo il senso della musica presenta una diffilcoltà maggiore che ha come premmio un'emozione maggiore.

La canzone ha un potere spaventoso, una canzone importante può essere cantata da milioni di persone. 

Gli autori di canzoni non possono essere definiti in maniera riduttiva parolieri. Non esiste la distinzione tra musica popolare e musica colta, ma solo tra buona e cattiva musica. Non è possibile fare cultura d'elite senza passare per la cultura popolare.   


Mogol, al secolo Giulio Rapetti, è scrittore e autore italiano di testi di canzoni (Milano 1936). Si è accostato al mondo musicale lavorando presso l'ufficio stampa di Ricordi a fianco del padre Mariano Rapetti, direttore del settore musica leggera della casa discografica. Ha ottenuto il primo successo come autore di testi con Al di là, canzone vincitrice del Festival di Sanremo nel 1961; lo stesso risultato hanno avuto negli anni successivi Uno per tutte (1963), Se piangi, se ridi (1965). Una lacrima sul viso (1964), interpretata da Bobby Solo, ha stabilito un record di vendite. Negli anni Sessanta e Settanta ha stretto una collaborazione di grande rilievo con L. Battisti, con il quale ha firmato, in questo arco di tempo, circa 140 canzoni, destinate inizialmente ad altri interpreti e in seguito allo stesso Battisti, quasi tutte di grande e duraturo successo (Acqua azzurra, acqua chiara; Non è Francesca; Emozioni; Fiori rosa, fiori di pesco; 29 settembre e molte altre). Successivamente ha collaborato tra gli altri con M. Lavezzi, R. Cocciante (Cervo a primavera, 1981; Cocciante, 1982), G. Bella, G. Morandi, A. Celentano (Io non so parlar d'amore, 1999). Ha fondato nel 1992 in Umbria il Centro europeo di Toscolano, scuola di perfezionamento per lo sviluppo della cultura e della musica destinata a formare giovani autori e compositori, della quale è presidente e docente. Del 2016 è la sua autobiografia Il mio mestiere è vivere la vita. Nel 2018 è stato nominato presidente del Consiglio di Gestione della Società Italiana degli Autori ed Editori (S.I.A.E.).