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Ennio Morricone legge Dante
Il canto XXXIII dell'Inferno
Il Maestro Ennio Morricone, appassionato lettore di Dante, legge un brano dal canto XXXIII dell’Inferno, dedicato al conte Ugolino della Gherardesca.
Già eran desti, e l'ora s'appressava
che 'l cibo ne solëa essere addotto,
e per suo sogno ciascun dubitava;
e io senti' chiavar l'uscio di sotto a l'orribile torre;
ond'io guardai nel viso a' mie' figliuoi sanza far motto.
Io non piangëa, sì dentro impetrai:
piangevan elli; e Anselmuccio mio disse:
'Tu guardi sì, padre! che hai?'.
Perciò non lacrimai né rispuos'io
tutto quel giorno né la notte appresso,
infin che l'altro sol nel mondo uscìo.
Come un poco di raggio si fu messo
nel doloroso carcere, e io scorsi
per quattro visi il mio aspetto stesso,
ambo le man per lo dolor mi morsi;
ed ei, pensando ch'io 'l fessi per voglia
di manicar, di sùbito levorsi
e disser: 'Padre, assai ci fia men doglia
se tu mangi di noi: tu ne vestisti
queste misere carni, e tu le spoglia'.
Queta'mi allor per non farli più tristi;
lo dì e l'altro stemmo tutti muti;
ahi dura terra, perché non t'apristi?
Poscia che fummo al quarto dì venuti,
Gaddo mi si gittò disteso a' piedi,
dicendo: 'Padre mio, ché non m'aiuti?'.
Quivi morì; e come tu mi vedi,
vid'io cascar li tre ad uno ad uno
tra 'l quinto dì e 'l sesto; ond'io mi diedi,
già cieco, a brancolar sovra ciascuno,
e due dì li chiamai, poi che fur morti.
Poscia, più che 'l dolor, poté 'l digiuno.
Ennio Morricone è nato a Roma il 10 novembre 1928. Compositore, musicista, direttore d'orchestra e arrangiatore, ha studiato al Conservatorio di Santa Cecilia, a Roma, dove si è diplomato in tromba; ha scritto le musiche per più di cinquecento film e serie TV, oltre che opere di musica contemporanea. A dargli fama mondiale come compositore sono state le musiche prodotte per registi dil western all'italiana come Sergio Leone, Duccio Tessari e Sergio Corbucci. Nel 2007 ha ricevuto il premio Oscar onorario alla carriera "per i suoi contributi magnifici all'arte della musica da film". Nel 2017 ha ricevuto l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.