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Oscar Wilde: Il ritratto di Dorian Gray

L'emblema dell'estetismo decadente

Cresciuto in un ambiente colto e spregiudicato, Oscar Wilde si dedica alla letteratura sotto l’insegna di quell’estetismo decadente che chiude, rinnegandolo, il moralismo dell’Ottocento. Nel 1891 pubblica il suo unico romanzo, Il ritratto di Dorian Gray, frutto della stessa sfida al puritanesimo dell’Inghilterra vittoriana che emerge anche dai suoi numerosi saggi, racconti e commedie. L'opera, eletta presto a emblema del decadentismo e dell’estetismo, suscita un grande clamore venendo accolta con giudizi diametralmente opposti dai principali giornali dell'epoca. Dorian Gray, il giovane d’eccezionale bellezza protagonista del romanzo, è ritratto da un pittore quando è all’apice del suo splendore. Ossessionato dall’idea di invecchiare e di perdere la sua avvenenza, grazie a un sortilegio, ottiene che ogni segno del passare del tempo compaia solo sul dipinto. Il video, tratto da un servizio realizzato nel 1991, ricostruisce con immagini di repertorio la vita dello scrittore irlandese e analizza il suo romanzo Il ritratto di Dorian Gray, di cui riportiamo l'incipit:

Lo studio era impregnato dell’intenso odore delle rose, e quando la leggere brezza estiva frusciava tra gli alberi del giardino, fluiva dal vano dell’entrata il greve odore del lillà o il più delicato profumo dell’eglantina.
Dal divano coperte di gualdrappe persiane su cui era sdraiato fumando, al suo solito, sigarette senza numero, Lord Enrico Wotton poteva cogliere lo splendore dei fiori dell’avorno, del color del miele, e come il miele dolci, i cui tremuli rami parevano sopportare appena il peso di una così fiammeggiante bellezza.

Oscar Wilde nasce a Dublino il 16 ottobre 1854. Vive prevalentemente tra Parigi e Londra, ma con frequenti viaggi in Italia, Grecia e Nordafrica. Nel 1884 sposa Constance Lloyd, da cui ha due figli, ma ben presto il matrimonio finisce. La sua relazione con lord Alfred Douglas lo rende inviso all'aristocrazia che lo aveva osannato. Condannato per omosessualità a due anni di lavori forzati nel 1895, sconta la pena e si rifugia in Francia. Muore a Parigi il 30 novembre 1900. Dopo un libro di versi, Poesie (1881), nel 1888 pubblica un volume di favole per adulti, Il principe felice. Nel 1891 esce Il ritratto di Dorian Gray. Tra le sue commedie: Il ventaglio di lady Windermere (1892), Un marito ideale (1895) e L’importanza di chiamarsi Ernesto (1895). La sua opera teatrale più celebre è Salomé, scritta in francese nel 1891 per Sarah Bernhardt. Le sue ultime opere sono De profundis (in prosa, scritta in parte in carcere e pubblicata postuma, nel 1905) e La ballata del carcere di Reading (1898).