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Pier Paolo Pasolini, poeta della contraddizione

L'analisi di Guido Davico Bonino

In questo filmato, il critico letterario Guido Davico Bonino ricorda che il poeta Pier Paolo Pasolini, a differenza del narratore, del filologo o del regista, continua a dividere la critica. La sua produzione poetica è piena di contraddizioni: tra lingua e dialetto, tra cristianesimo e marxismo, tra poesia e saggio. Pasolini è vissuto in una contraddizione perenne nella quale l'omosessualità ha giocato un ruolo dominante. Sono stati scelti un testo giovanile (En lenga furlana) e alcune poesie, emblematiche nell`esprimere lo sfogo commosso e la confessione dolorosa cari al Pasolini poeta. L'attore Luciano Virgilio legge da La meglio gioventù, Mi contenti (traduzione Mi accontento); da L'usignolo della Chiesa Cattolica: Carne e cielo; da Poesie inedite: Correvo nel crepuscolo fangoso; da Le ceneri di Gramsci: Il pianto della scavatrice (parte II); da Poesia in forma di rosa: Frammento epistolare.

Si continua a discutere e non c'è accordo tra i critici sul Pier Paolo Pasolini poeta. [...] Il fatto è che proprio l'esercizio poetico porta alla luce le fondamentali contraddizioni dello scrittore - Guido Davico Bonino

Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975) scrittore, poeta, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista, è stato uno tra i maggiori intellettuali italiani e può ben essere ascritto ai grandi classici del Novecento. Dotato di un'eccezionale versatilità culturale, è stato un implacabile osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni Settanta, suscitando spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il rapporto con la propria omosessualità è stato al centro del suo personaggio pubblico, fino a definirne la morte, avvenuta in circostanze drammatiche e mai perfettamente chiarite all'idroscalo di Ostia il 2 novembre 1975. Tra i suoi film ricordiamo Accattone (1961), Mamma Roma (1962), Il vangelo secondo Matteo (1964), il documentario Comizi d’amore (1965) e Uccellacci e uccellini (1966). Tra le sue opere letterarie più importanti ricordiamo per la poesia La meglio gioventù (1954), Le ceneri di Gramsci (1957); e per la narrativa Ragazzi di vita (1955), Una vita violenta (1959), Teorema (1968) e Petrolio, pubblicato postumo nel 1992. Ricordiamo inoltre Scritti corsari (1975), imprescindibile raccolta di articoli pubblicati da Pasolini tra il 1973 e il 1975 sulle colonne di diversi quotidiani.