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Tullio De mauro e la lingua degli italiani
Con Alberto Asor Rosa
Tullio De Mauro non è stato soltanto un grande linguista e filosofo del linguaggio, ma anche un accanito difensore della lingua italiana e delle sue infinite possibilità espressive e culturali. L'ha fatta amare ai suoi studenti e ai suoi lettori come fosse “un posto bellissimo”, una piazza in cui al posto di case, alberi e fontane ci sono le parole, i concetti, i suoni del dialetto e dei modi di dire. Un altro grande intellettuale, il professor Alberto Asor Rosa - professore emerito di letteratura italiana all’Università Sapienza di Roma e storico della letteratura - ce lo racconta a Il Tempo e la Storia, il programma di Rai Cultura.
Tullio De Mauro (Torre Annunziata, 1932 – Roma, 2017) si laurea in Lettere classiche a Roma nel 1956, insegna Glottologia, e poi Filosofia del linguaggio; è ordinario di Linguistica generale. All’Università di Roma Sapienza è direttore del Dipartimento di scienze del linguaggio, presidente del Corso di laurea in Filosofia, componente del Comitato interuniversitario del Lazio per la Scuola postlaurea di specializzazione per insegnanti. Insegna nelle università di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Nel 1966 fonda con altri la Società di linguistica italiana, di cui è anche presidente (1969-73). È consigliere della Regione Lazio (1975-80), membro del Consiglio di amministrazione dell'università di Roma (1981-85), delegato per la didattica del rettore (1986-88) e presidente dell'Istituzione biblioteche e centri culturali di Roma (1996-97). Nel 2001 viene nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. Per l'insieme delle sue attività di ricerca, l'Accademia Nazionale dei Lincei gli attribuisce nel 2006 il premio della Presidenza della Repubblica. Nel 2008 gli viene conferito l'Honorary Doctorate dall'Università di Waseda (Tokyo). Traduce e commenta il Cours de linguistique générale di Ferdinand de Saussure (1967). Cura il DAIC. Dizionario avanzato dell'italiano corrente (1997), il Dizionario della lingua italiana (2000), il Dizionario etimologico (con M. Mancini, 2000) e il Dizionario delle parole straniere nella lingua italiana (con M. Mancini, 2001). Collabora, tra le altre riviste, con Il Mondo (1956-64), L'Espresso (1981-90) e Internazionale.La lingua per De Mauro non era solo uno strumento fondamentale per dare ordine al pensiero e comprendere il mondo, ma anche per avere completamente accesso ai propri diritti, alla cittadinanza, in definitiva un mezzo per creare una società più giusta.