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Antonio Gramsci, Dimmi tutto ciò che senti
Lettere d'amore a cura di Giuseppe Benedetti e Donatella Coccoli
Oggi sono sicuro che noi saremo molto felici, che insieme faremo molte cose belle e buone, pur diventando di tanto in tanto dei bambini che giocano. Vorrei però aver l’impressione che tu sei tranquilla, che sai ancora ridere. Mi pare di vederti invece sempre seria seria, abbuiata. Vorrei perciò averti vicina; troverei, mi pare, le cose più ingegnose per farti contenta, per farti sorridere. Farei degli orologi di sughero, dei violini di cartapesta, delle lucertole di cera con due code, insomma esaurirei tutto il repertorio dei miei ricordi sardeschi. Ti racconterei delle altre storie, sempre più maravigliose, della mia fanciullezza un po’ selvaggia e primitiva, tanto diversa dalla tua. E poi, ti abbraccerei e ti bacerei tante volte per sentirti tutta vivente in me, vita della mia vita, come sei.
Giuseppe Benedetti è un docente di scuola. Si occupa prevalentemente di didattica della lingua, a cui ha dedicato manuali scolastici e saggi, tra cui Scritti sui banchi (2009, insieme a Luca Serianni). Ha tenuto corsi di aggiornamento per docenti all’Accademia dei Lincei e all’Accademia della Crusca. Collabora con il settimanale “Left”, su cui scrive di politiche scolastiche.
Donatella Coccoli è laureata in Filosofia (indirizzo psico-pedagogico) a Siena. A Rimini nel 1994 ha fondato insieme ad altri giovani colleghi un quotidiano in coooperativa, il Corriere Romagna che esiste ancora. E poi anni di corsi di scrittura giornalistica nelle scuole per la Provincia di Firenze (fino all'arrivo di Renzi…). A Left, dal 2009, si occupa di scuola, welfare, diritti, ma anche di cultura.