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Nicola Manuppelli, A Roma con Alberto Sordi
Da Trastevere a Kansas City
Alberto Sordi era il più bravo. Era il più grande, era come Ribot. Era come Petrolini. Era come Pelé. Era come Sugar Ray Robinson. Era come Louis Armstrong. Era un’altra categoria. Era il più buffo, ma soprattutto era il più spiritoso, ed era un gran signore. Un signore di origini popolari. Dunque, il più bel signore che un signore può essere. Nonera mai volgare, mai cafone, mai superficiale, mai gratuito. Ed era sempre perfettamente in linea con la sua onestà intellettuale, di attore semplice. E proprio per questo raffinatissimo. Era benpensante, tradizionale, ma modernissimo… Era modesto. Mai presuntuoso. Ha insegnato a tre generazioni che la carrieradi un artista non dipende solo dai grandi film, ma dalla voglia di far bene il proprio mestiere, anche nei piccoli film.
Nicola Manuppelli è nato a Vizzolo Predabissi nel 1977. Scrive, traduce, cura, scopre autori americani e irlandesi. Collabora, fra gli altri, con Mattioli, Minimum Fax, Nutrimenti, Aliberti. Ha pubblicato i romanzi Bowling (2014, Barney Edizioni), Merenda da Hadelman (2016, Aliberti) e Roma (2018, Miraggi), la biografia della scrittrice Alice Munro, La fessura (2014, Barbera) e la raccolta di poesie Quello che dice una cameriera (2017, Miraggi). Dal 2016 conduce il programma radio “I fuorilegge” con Claudio Marinaccio e dirige una collana omonima di letteratura americana e italiana.