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Olga Tokarczu e Wlodek Goldkorn: la storia in un romanzo

I temi e le opinioni della grande scrittrice polacca

A Pordenonelegge Olga Tokarczuk ha ricevuto il premio "la storia in un romanzo" del Crédit Agricole FriulAdria alla presenza di Alberto Garlini e di Chiara Mio, presidente di FriulAdria, con le seguenti motivazioni: per "i suoi romanzi fuori dalle regole, brillanti e sorprendenti, capaci di raccogliere il richiamo al nomadismo che fa parte delle nostre esistenze, ci rende vivi e ci trasforma. La sua prosa, in grado di affrontare temi come la follia, il femminismo, l’ingiustizia verso gli emarginati e i diritti degli animali, ci insegna, con andamento a volte guizzante a volte più lento, che il cambiamento è sempre più nobile della stabilità, e che dobbiamo guardare il mondo con un punto di vista eccentrico, se non vogliamo essere anime in ritardo, o smarrite". A seguire l' incontro con l'autrice, intervistata da Wlodek Goldkorn, sul premio Nobel, sui suoi libri, sul suo rapporto con i lettori.

Io do per scontato che il lettore sia qualcuno di simile a me, a cui piacciono le cose che piacciono a me, do per scontata una profonda comunità di sentire con lui. Succede poi di incontrare lettori e lettrici che leggono ancora più profondamente rispetto a quanto io ho scritto. L'incontro con lettori eccezionali ha il potere di arricchirmi.



Olga Tokarczuk, Premio Nobel per la Letteratura nel 2018, è nata nel 1962 e ha studiato psicologia a Varsavia. È scrittrice e poetessa tra le più acclamate della Polonia e la sua opera è stata tradotta in trenta paesi. Il Premio Nobel le è stato conferito “per la sua immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita”. Il romanzo I vagabondi le è valso il Man Booker International Prize 2018 ed è stato finalista al National Book Award. È stata di nuovo finalista al Man Booker International Prize nel 2019 con Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, uscito in Polonia nel 2009. I suoi libri sono pubblicati in Italia da Bompiani.


Wlodek Goldkorn, giornalista, è il responsabile del settore cultura dell’Espresso, settimanale per cui ha lavorato prima come corrispondente da New York. Dopo aver lasciato la Polonia nel 1968 si trasferisce a Firenze, dove vive tuttora. Ha pubblicato saggi e libri sull’Europa centrale, sugli ebrei e su Israele. Negli anni ottanta, è stato il fondatore e l’editore di riviste sull’Europa centrale e orientale, L’ottavo giorno e L’Europa ritrovata. È il co-autore (con Rudi Assuntino) del libro Il Guardiano. Marek Edelman racconta. (Sellerio, 1998), Civiltà dell’Europa Orientale e del Mediterraneo (Bollati Borlinghieri, 2001) La scelta di Abramo. Identità ebraiche e postmodernità (Bollati Borlinghieri, 2006). Tra i suoi lavori piu recenti troviamo Il bambino nella neve (Feltrinelli 2016), con Zygmut Bauman L'ultima lezione (Laterza 2018) e L'asino del Messia (Feltrinelli 2019).