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Svetlana Aleksievič: utopie passate e prospettive future
Taobuk 2020: con Viviana Mazza
La scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievič ha ricevuto il 3 ottobre a Taormina il Taobuk Award for Literary Excellence, già assegnato nelle scorse edizioni ad altri scrittori dal dichiarato impegno civile, da Luis Sepulveda a Orhan Pamuk. Queste le motivazioni di assegnazione del premio: “attraverso indimenticabili capolavori ha evidenziato il ruolo degli intellettuali nella nostra società. Da scrittrice, in tutti i suoi libri e in particolare nell’ultimo edito in Italia, Tempo di seconda mano (Bompiani), ha analizzato puntualmente la complessità di un importante passaggio storico verso gli scenari attuali, raccontando nelle storie di donne e uomini, protagonisti, vittime e carnefici, il dramma corale della gente comune nella Grande Utopia Comunista”. L'incontro di Svetlana Aleksievič con la giornalista del Corriere della Sera Viviana Mazza parte da come viene vissuta la guerra dalla donne. "Utopie passate e prospettive future" è il titolo di questo appuntamento.
Svetlana Aleksievič è nata in Ucraina nel 1948 da padre bielorusso e madre ucraina. Giornalista e scrittrice, è nota soprattutto per essere stata cronista per i connazionali dei principali eventi dell’Unione Sovietica nella seconda metà del XX secolo. Fortemente critica nei confronti del regime dittatoriale in Bielorussia, è stata perseguitata dal presidente Aleksandr Lukašenko e la sua opera è stata bandita dal paese. Dopo dodici anni all’estero è tornata a Minsk. Per i suoi libri, tradotti in più di quaranta lingue, ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura nel 2015. Le Edizioni E/O hanno pubblicato Preghiera per Černobyl’, Ragazzi di zinco e Incantati dalla morte. Presso Bompiani sono usciti Tempo di seconda mano: la vita in Russia dopo il crollo del comunismo e Gli ultimi testimoni.Io penso che il mio obiettivo sia la storia dei sentimenti umani, ma ciò che ha vissuto e che sente l'uomo. Cerco testimoni che siano sotto l'impressione delle cose. Ricordo una donna che aveva preso parte alla guerra; mi sembrava una persona di poche parole, le chiesi come era finita a fare la guerra. Rispose che ricevette l'ultimo salario, comprò una valigia e con questa andò in guerra. All'improvviso davanti a me comparve un'anima completamente differente.