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Giuseppe Montesano, Baudelaire è vivo
I fiori del male tradotti e raccontati
Tutto è verità, nei Fiori del male, perché le voci dei pazzi, delle lesbiche, dei nevrotici, delle puttane, degli assassini, delle sognatrici, dei sensuali, sono le voci di Baudelaire, e sono vere: ma lo sono nel senso in cui un romanziere mette tutte le parti di sé stesso in un romanzo distribuendole nei personaggi e nelle scene, facendo dire “Io” a un Io narrante che forse è quello meno vicino ai suoi veri Io e ai suoi veri altri Io. È per questo che nei Fiori del male risuonano dovunque le voci degli altri, in una dialogicità non meno sfrenata che in Dostoevskij: ma quelle voci risuonano attraverso i mezzi della poesia, attraverso la tecnica della poesia, attraverso l’arte della poesia. La realtà entra nei Fiori del male in maniera travolgente, ma parla attraverso la maschera della lirica: e canta, e quanto più canta strangolata dalla contraddizione, tanto più quel canto dice la verità.
Giuseppe Montesano, scrittore e critico, è autore dei romanzi Nel corpo di Napoli (1999), A capofitto (2000), Di questa vita menzognera (2003) e Magic People (2005). Ha tradotto e curato opere di Dick, Savinio, Malaparte, Hesse, Dumas, Ottieri. Ha scritto Il ribelle in guanti rosa. Charles Baudelaire (2007), di cui ha curato anche le opere per I Meridiani, Lettori selvaggi (Giunti 2016) e Come diventare vivi. Un vademecum per lettori selvaggi (Bompiani 2018)