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Lorenza Gentile, Le piccole libertà
Trovare sé stessa in una libreria
Alle soglie dei trent’anni Oliva ha un lavoro precario che sta per trasformarsi in un’assunzione a tempo indeterminato e un fidanzato con cui si sposerà presto. Ma ha un sacco di disturbi psicosomatici e frequenta una volta alla settimana una psicologa che è lei a cercare di rassicurare, sicura com’è che questa riferisca i loro colloqui a sua madre di cui è amica. Quando la zia Vivienne, che non sente da sedici anni, le manda un regalo e un biglietto per Parigi, Oliva parte, convinta di passare solo un week end lontana da casa e raccontando bugie come una sedicenne. In Le piccole libertà (Feltrinelli) Lorenza Gentile racconta giorno dopo giorno l’evoluzione del suo personaggio, la sua progressiva liberazione dai condizionamenti familiari, e la scoperta di una dimensione in cui può finalmente essere sé stessa. Il luogo di questa rinascita è la libreria Shakespeare and Co dove sua zia le dà appuntamento solo per essere sicura che la giovane trovi un luogo ospitale e persone con cui entrare in contatto. Mentre infatti dà la caccia all'imprendibile zia (e al suo furetto), Oliva fa amicizia con Victor, in fuga da un padre ingombrante; con Julia, aspirante attrice, e persino con l’acculturato barbone John. Riuscirà un viaggio a Parigi del suo promesso sposo Bernardo a riportarla nei binari consueti o la scoperta della beat generation fatta attraverso i libri le avrà fatto cambiare idea sul suo futuro personale e lavorativo?
Lorenza Gentile (Milano, 1988) è cresciuta tra Firenze e Milano, è laureata in Arti dello Spettacolo alla Goldsmiths University di Londra e ha frequentato la scuola internazionale di Arti Drammatiche Jacques Lecoq di Parigi. Nel 2011 ha vissuto e lavorato nella celebre libreria parigina Shakespeare and Company, e da quell’esperienza è nata l’ispirazione per questo romanzo. Ha pubblicato Teo (Einaudi Stile Libero, 2014; premio Edoardo Kihlgren, premio Seminara - Rhegium Julii e premio dei Giovani critici della Literaturhaus di Vienna), tradotto in Germania, Spagna e Corea, e La felicità è una storia semplice (Einaudi Stile Libero, 2017).
Magari non riuscirò mai a trovare mia zia, e neanche a smettere di cercarla. Forse mi sento sperduta e fallita come si sentiva lei. Forse è vero quello che diceva: avere una passione ti fa sentire vivo, ti dà una ragione per stare al mondo, e la mia è essere qui a cercarla. È meglio avere una passione e non sentirsi all’altezza, piuttosto che non averne affatto e vivere una vita piatta.
Lorenza Gentile (Milano, 1988) è cresciuta tra Firenze e Milano, è laureata in Arti dello Spettacolo alla Goldsmiths University di Londra e ha frequentato la scuola internazionale di Arti Drammatiche Jacques Lecoq di Parigi. Nel 2011 ha vissuto e lavorato nella celebre libreria parigina Shakespeare and Company, e da quell’esperienza è nata l’ispirazione per questo romanzo. Ha pubblicato Teo (Einaudi Stile Libero, 2014; premio Edoardo Kihlgren, premio Seminara - Rhegium Julii e premio dei Giovani critici della Literaturhaus di Vienna), tradotto in Germania, Spagna e Corea, e La felicità è una storia semplice (Einaudi Stile Libero, 2017).