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Don Robertson con Nicola Manuppelli
Classici contemporanei raccontati dai loro traduttori
Mi piace scoprire, cercare autori americani che non sono noti e che sono stati dimenticati nel tempo. Lo faccio come traduttore e scout e Don Robertson è stato forse l'autore più misterioso e dimenticato che mi sia mai capitato e quello che ha rivelato le maggiori sorprese. Aveto letto il libro che ora in italiano si intitola L'ultima stagione e mi ero incuriosito di questo scrittore di cui non si sapeva quasi nulla. Ho cercato i contatti e ricordo che il figlio di Stephen King, Owen King, mi ha girato un contatto che era quello di Sherri Robertson, la moglie di Don. Lei mi rispose entusiasta perché anche lei riteneva che si trattasse di un autore ingiustamente dimenticato e mi spedì una scatola. Dentro la scatola c'erano i diciotto romanzi di Don Robertson, più altro materiale, articoli di giornale e foto. Con il tempo sono iniziate due cose: la pubblicazione in italiano di questo scrittore e una corrispondenza con Sherri che mi ha portato a conoscere sempre di più la parte più intima di questo autore.
Nicola Manuppelli è nato a Vizzolo Predabissi nel 1977. Scrive, traduce, cura, scopre e importa autori americani e irlandesi (fra i quali Andre Dubus, Charles Baxter, Jane Urquhart, Roger Rosenblatt, A.B. Guthrie, Sara Taylor, Gina Berriault, Don Robertson). Ha pubblicato i romanzi Bowling (2014), Merenda da Hadelman (2016) e Roma (2018); la biografia della scrittrice Alice Munro, La fessura (2014); la raccolta di poesie Quello che dice una cameriera (2017); i memoir A Roma con Alberto Sordi (2020) e A Roma con Nino Manfredi (2021), Domani è un posto enorme. Un'amicizia con Chuck Kinder (2021).
Si ringrazia la Casa delle Letterature di Roma che ha ospitato le riprese di questa puntata.