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Jón Kalman Stefánsson con Silvia Cosimini
Classici contemporanei raccontati dai loro traduttori
Poeta e narratore islandese, Jón Kalman Stefánsson, mette al centro della sua opera la vita di persone normali, le loro sofferenze, le loro aspirazioni. Profondamente radicato nella realtà del suo paese, riesce a raggiungere il pubblico di ogni paese grazie all’universalità dei temi trattati e alla profondità con cui si cala nell’animo umano. In Italia è stato portato da Silvia Cosimini, a cui si deve la traduzione di tutti i suoi libri per la casa editrice Iperborea. Jón Kalman Stefánsson è nato a Reykjavík il 17 dicembre 1963. Dal 1975 al 1982 ha vissuto nell'Islanda occidentale, dove si è dedicato a diverse occupazioni dopo aver finito la scuola superiore. Dal 1986 al 1991 ha studiato letteratura all'Università d'Islanda. In quel periodo ha insegnato in alcune scuole superiori e ha scritto articoli per il giornale islandese Morgunblaðið. Tra il 1992 e il 1995 si è dedicato a diversi lavori a Copenaghen, in Danimarca. Successivamente, è tornato in Islanda e ha lavorato come bibliotecario per la biblioteca municipale di Mosfellsbær. Nel 2005 ha vinto il Premio Letterario Islandese con Luce d'estate: ed è subito notte, mentre nel 2012 con il volume Paradiso e Inferno è stato finalista al Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane. Nel 2017 il suo romanzo I pesci non hanno gambe è stato candidato al Man Booker International Prize. I suoi libri tradotti in italiano sono: Paradiso e inferno, 2011; La tristezza degli angeli, 2012; Luce d'estate: ed è subito notte, 2013; Il cuore dell'uomo, 2014; I pesci non hanno gambe, 2015; Grande come l'universo, 2016; Storia di Asta, 2018; Crepitio di stelle, 2020. Nel 2021 sono uscite le sue poesie giovanili con il titolo La prima volta che il dolore mi salvò la vita. Alle parole di Silvia Cosimini che racconta a Rai Cultura Jón Kalman Stefánsson, si accompagnano quelle dello stesso scrittore che ci ha descritto i suoi esordi e le sue fonti di ispirazione.
Si ringrazia la Società Dante Alighieri di Roma che ha ospitato le riprese di questa puntata.
Silvia Cosimini è nata a Montecatini Terme (PT) nel 1966, si è laureata in Lingue con una tesi in Filologia Germanica a Firenze ed è partita per Reykjavík, dove in quattro anni ha conseguito una laurea in lingua e cultura islandese all’Università d’Islanda. Rientrata a Firenze, ha lavorato per qualche anno in una casa editrice, e poi ha insegnante inglese nelle scuole superiori. Ha frequentato il Master in traduzione letteraria della Ca’ Foscari di Venezia e il corso di specializzazione Tradurre la letteratura della SSIT di Misano Adriatico. Da oltre vent’anni si dedica alla traduzione e alla promozione della letteratura islandese contemporanea e medievale. Nel 2011 le è stato assegnato il premio nazionale per la traduzione dal Ministero del Beni e delle Attività Culturali e nel 2019 il premio Orðstír per la traduzione dal presidente della repubblica islandese. È tutor didattico di Filologia Germanica dell’Università degli Studi di Bologna e docente a contratto di Lingua e Letteratura Islandese all’Università Statale di Milano.Io credo che leggendo i romanzi di Jón Kalman Stefánsson ci si senta compresi. Nei suoi romanzi c'è tanta Islanda, c'è tanta natura, ma c'è anche tanta vita, per cui la grande capacità di Jón Kalman Stefánsson è proprio quella di parlare di un pescatore islandese della fine dell'Ottocento, di una realtà lontanissima d anoi, eppure farci sentire che sta parlando di noi.
Si ringrazia la Società Dante Alighieri di Roma che ha ospitato le riprese di questa puntata.