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Gaia Giovagnoli, Cos'hai nel sangue

La natura violata

Esordio letterario di Gaia Giovagnoli, Cos’hai nel sangue, pubblicato da Nottetempo, racconta di  una madre e una figlia che patiscono a stare insieme e sanno poco l’una dell’altra. Motore scatenante della vicenda è la visita di un antropologo, Alessandro Spina, che sta conducendo uno studio su Coragrotta, il paese da cui la madre è scappata da giovane. In seguito a quella visita, Caterina, la figlia, decide di andare a vedere com’è Coragrotta e di scoprire perché non ha mai sentito parlare di questo posto. In un luogo sperduto tra i boschi trova donne senza capelli, uomini sottomessi e straniati, animali scorticati. Al centro dei misteri di Coragrotta c’è il Monte Sospiro, da cui si esce mutati. Una favola nera che denuncia la violazione della natura e le sue terribili conseguenze sugli esseri umani. 

Il modo di volermi bene della mamma è stato così simile a una stanza piena di vento. Le porte che sbattono, le finestre spalancate, che franano a terra. Ora me ne rendo conto. E io che ho creduto che la casa stessa fosse il pericolo. E io che ho provato a demolirla a ogni costo. L’ho disprezzata,  perché sentivo solo il male che mi faceva. Ma non è vero che la odi: non è vero. Ho sempre saputo che quel disastro di vetro, quella confusione degli stipiti, era il suo modo di proteggermi. L’unico che aveva imparato. 

Gaia Giovagnoli (Rimini, 1992) è laureata in Lettere moderne e in Antropologia culturale all’Università di Bologna. Ha pubblicato alcuni libri di poesia, tra cui Teratophobia (’Round Midnight, 2018).