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Alessandro Della Santunione, Poco mossi gli altri mari
Vincitore del Premio Berto 2023
Ernesto Ferrero:
A sorprendere più di ogni altra cosa il lettore è il tono di una sospensione, un’atmosfera di incredulità, a cui corrisponde una lingua che semina ironia a ogni riga e chiede al lettore di lasciarsi andare. Per tutte queste ragioni la giuria del Premio Berto 2023 ha ritenuto il libro una delle opere più originali degli ultimi anni, e non solo tra quelle d’esordio, decretandone la vittoria all’unanimità.
La famiglia raccontata da Alessandro Della Santunione nel romanzo Poco mossi gli altri mari (Marcos y Marcos) ha un proposito: quello di restare unita, tanto unita che nessuno muore più. In un appartamento del piccolo centro di Campogalliano vivono insieme nonni e bisnonni, zii, cognati, persino ex fidanzati e fidanzate: tutti invecchiano, nessuno se ne va (però le giovani generazioni che ancora frequentano la scuola vivono nei giardini comunali e vengono seguite dalla finestra). Un certo allarme lo suscita la notizia che Dio è morto: non sono molti gli accadimenti di questo romanzo filosofico che sceglie una chiave surreale per raffigurare in modo molto concreto il nostro tempo e le inquietudini che lo attraversano.
Questo ricordare eventi ormai lontani che però hanno ripercussioni sul presente e parlare del presente come se fosse una specie di passato mi fa immaginare il tempo come una specie di fisarmonica che suona una canzone strampalata. E a noi, su questa cosa che si contorce e si allunga, che si accorcia e si dilata, tocca di ballarci sopra, avanti e dietro, come se fossimo le parole di un qualche valzer, di quelli che mio nonno ascolta continuamente alla radio.
Alessandro Della Santunione vive a Modena, ha pubblicato alcuni racconti con Quodlibet ed il Dondolo. Lavora nel mondo del turismo. Viaggia molto, legge molto. Poco mossi gli altri mari è il suo primo romanzo.