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Sualzo, Dove c'è più luce

Elogio dell'imperfezione

Al centro del graphic novel di Sualzo, Dove c’è più luce, pubblicato da Tunuè, c’è il signor Voynich, che compra libri antichi e li rivende. Di notte l’uomo dorme sonni agitati; scopriremo che sua moglie, vittima di un’amnesia, lo ha lasciato, e questa cosa lo tormenta. L’incontro con una giovane donna che vuole vendergli un libro ha il potere di rimettere in moto i suoi desideri, e anche grazie alla compagnia del nipote, Voynich esce dal tunnel di risentimento e dolore in cui è finito. Un libro in cui si parla di imperfezione come caratteristica principale della natura umana e della necessità per ognuno di noi di fare i conti con questo.

Non esiste biblioteca al mondo in cui ci sia un manoscritto privo di errori. Nemmeno una. Quindi per accorgerti che una cosa è vera devi vedere se ci sono degli sbagli? Mi sa proprio di sì.


Antonio “Sualzo” Vincenti (Perugia,1969) è autore e illustratore per diverse case editrici italiane. Tra i suoi libri: Fiato Sospeso e Forse l’amore (Tunué), Telefonata con il Pesce (Topipittori), Il mistero dei pesci mutanti (Mondadori), La zona rossa e Le parole possono tutto (Il Castoro), Prima che sia notte (Bompiani), quasi tutti pubblicati in sodalizio con Silvia Vecchini. Numerosi i premi vinti, come il Premio Boscarato come “Miglior fumetto per bambini e ragazzi” (con Fiato Sospeso), il Premio Attilio Micheluzzi (con La zona rossa), il Premio Liber (con Le parole possono tutto) e la nomination come finalista per il Premio Strega (con Prima che sia notte).