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Antonella Sbuelz, Mariam
Nella Libia coloniale
Ambientato in Libia tra il 1934 e il 1954, il romanzo di Antonella Sbuelz, Mariam, pubblicato da Vallecchi, racconta la vita di diversi personaggi negli anni travagliati del colonialismo italiano e della guerra. Incontriamo Mariam, la protagonista, diciassettenne nel ’34: è andata a cavallo a Sabratha, a un anno dalla morte dell’amato padre, un italiano che lavorava agli scavi come capocantiere. Qui Mariam incontra Livio, un ingegnere trentenne, vedovo con due figli, che rimane così colpito dalla sua bellezza da venire a cercarla tempo dopo per portarsela a casa. Il fratello di Mariam, Samuel conoscerà Jole, arrivata in Libia dalla pianura padana con l’esercito dei ventimila e s’innamorerà di lei; la loro madre, Esther, ebrea tripolina, verrà deportata in un campo di internamento a causa delle leggi razziali; poi c’è Pietro, il figlio di Livio che incontrerà Celeste e infine Leda, figlia di Mariam e Livio, partita per una colonia in Italia a cinque anni e costretta dalla guerra a rimanere a lungo separata dai suoi cari. Attraverso l’appassionante storia di questi giovani esposti alla furia degli eventi (e i precisi riferimenti storici, come quelli alla morte di Italo Balbo), Sbuelz immerge il lettore in un’epoca e in un territorio ancora non ancora sufficientemente esplorato a livello letterario.
Antonella Sbuelz vive a Udine, dove è nata. Ha condotto studi universitari a Trieste e Verona, conseguendo un Dottorato in Letteratura Moderna presso l’Università di Losanna. È autrice di otto romanzi, numerosi racconti, raccolte poetiche, saggistica. Alle sue opere - tradotte in inglese, tedesco, francese, croato e spagnolo - sono stati assegnati numerosi premi. La sua ultima raccolta poetica, Chiedi a ogni goccia il mare (Stampa 2009, 2020) ha ricevuto il Premio Camaiore ed è stata inserita nella Rosa finalista del Premio Viareggio. Tra i suoi ultimi romanzi, Questa notte non torno (Feltrinelli, 2021; Premio Campiello Junior, Premio Selezione Strega Ragazzi e Ragazze), tradotto in Germania, Austria e Svizzera, e Il mio nome è A(n)sia (Feltrinelli, aprile 2023).Le mancano da matti, quei momenti, quando tutto sembrava al suo posto: un padre, una madre, un fratello, i compagni di classe, le amiche. E quel sentirsi in pace coi tuoi giorni che allora non aveva ancora un nome ma che oggi, a osservarlo da qui, ha un retrogusto di felicità. Si accorge che sta per farsi sera. Il sole è un favo di fuoco. Sotto un cielo sfumato di corallo i fusti delle colonne sembrano intinti nell'henné. Il pensiero è una scossa improvvisa, suo zio! Guai se non la trova a casa! Guai se scopre di questa nuova fuga!