Il tuo browser non supporta video HTML5
Carmen Pellegrino, Dove la luce
Premio The Bridge 2024
Il romanzo di Carmen Pellegrino, Dove la luce, pubblicato da La nave di Teseo, ha vinto per la sezione narrativa la IX edizione del premio internazionale The Bridge. La Cerimonia di Premiazione avrà luogo il 5 dicembre 2024 alle 17,30 nella sede del Centro Studi Americani in Via Michelangelo Caetani, 32. Il 6 dicembre insieme agli altri tre vincitori sarà protagonisti anche di un incontro alla fiera “Più libri più liberi” di Roma, ore 12, Sala Giove, Nuvola Convention Centre. Il Premio consiste in un contributo alle spese di traduzione dall’italiano all’inglese e viceversa dei libri che annualmente vengono proclamati vincitori. Le finalità sono quelle di favorire la conoscenza e incentivare la lettura di alcune tra le migliori e più recenti pubblicazioni sia di narrativa che di saggistica dei due paesi e di promuovere la diffusione della lingua italiana incentivandone la circolazione nel mondo editoriale e universitario americano. The Bridge è ideato e curato da Maria Ida Gaeta che lo organizza sin dalla prima edizione con la collaborazione di Maria Gliozzi. L’Istituto Italiano di Cultura di New York e la Federazione Unitaria Italiana Scrittori (FUIS) sono attualmente i principali e fondamentali sostenitori del Premio che si avvale anche della preziosa collaborazione dell’American Academy in Rome, del Centro Studi Americani di Roma e della Civitella Ranieri Foundation.
Sparito nel nulla nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1987 Federico Caffè è stato un grande economista dalla personalità complessa e tormentata. Il romanzo Dove la luce di Carmen Pellegrino, pubblicato da La nave di Teseo, s'ispira alla sua figura, ricostruendo il pensiero del Professore, e illuminando gli anni ottanta e il trionfo del capitalismo più sfrenato. Pellegrino immagina che il Professore stanco di un mondo che non capisce più e che non vuole più starlo a sentire, segua Milo, un uomo che vive come un barbone nei pressi del colonnato di San Pietro. I due si recano a Gessopalmona in occasione della processione della settimana santa. Il pensiero di Caffè riecheggia nelle lettere che Pellegrino gli fa indirizzare a una misteriosa Adolphine, come lui vicina agli ultimi, ai reietti della società. Ma nel libro c’è anche spazio per ampi squarci autobiografici: dalla riflessione sulla Storia alla riflessione sul proprio destino e sulla propria famiglia, che rispecchia la famiglia di molti.
Carmen Pellegrino, scrittrice e storica, ha raccontato alcuni nodi salienti della contemporaneità, dai movimenti collettivi di dissidenza (come in ’68 napoletano. Lotte studentesche e conflitti sociali tra conservatorismo e utopie, 2008), al più recente recupero del vissuto storico dei luoghi disabitati. Coautrice di varie opere collettanee (tra le quali Qui si chiama fatica, 2010; Non è un paese per donne, 2011; Novantadue, 2012), con il primo romanzo Cade la terra (2015) ha vinto il premio Rapallo Carige opera prima e il premio Selezione Campiello. Con il secondo romanzo Se mi tornassi questa sera accanto (2017) ha vinto il premio Dessì. Presso La nave di Teseo ha pubblicato nel 2021 La felicità degli altri, premio Selezione Campiello e premio Letterario Internazionale Latisana. Nel 2023 le è stato assegnato l’English Pen Translates Award.
Sparito nel nulla nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1987 Federico Caffè è stato un grande economista dalla personalità complessa e tormentata. Il romanzo Dove la luce di Carmen Pellegrino, pubblicato da La nave di Teseo, s'ispira alla sua figura, ricostruendo il pensiero del Professore, e illuminando gli anni ottanta e il trionfo del capitalismo più sfrenato. Pellegrino immagina che il Professore stanco di un mondo che non capisce più e che non vuole più starlo a sentire, segua Milo, un uomo che vive come un barbone nei pressi del colonnato di San Pietro. I due si recano a Gessopalmona in occasione della processione della settimana santa. Il pensiero di Caffè riecheggia nelle lettere che Pellegrino gli fa indirizzare a una misteriosa Adolphine, come lui vicina agli ultimi, ai reietti della società. Ma nel libro c’è anche spazio per ampi squarci autobiografici: dalla riflessione sulla Storia alla riflessione sul proprio destino e sulla propria famiglia, che rispecchia la famiglia di molti.
Tutto ciò in cui aveva creduto si stava sgretolando, ogni sua convinzione stava diventando illusione. Gli ideali vissuti senza cedimenti, la coerenza nello svelare i difetti più evidenti delle politiche economiche che non garantivano la piena occupazione e non impedivano la distribuzione iniqua della ricchezza: tutte queste parole erano ormai roba vecchia, nessuno voleva sentirle.
Carmen Pellegrino, scrittrice e storica, ha raccontato alcuni nodi salienti della contemporaneità, dai movimenti collettivi di dissidenza (come in ’68 napoletano. Lotte studentesche e conflitti sociali tra conservatorismo e utopie, 2008), al più recente recupero del vissuto storico dei luoghi disabitati. Coautrice di varie opere collettanee (tra le quali Qui si chiama fatica, 2010; Non è un paese per donne, 2011; Novantadue, 2012), con il primo romanzo Cade la terra (2015) ha vinto il premio Rapallo Carige opera prima e il premio Selezione Campiello. Con il secondo romanzo Se mi tornassi questa sera accanto (2017) ha vinto il premio Dessì. Presso La nave di Teseo ha pubblicato nel 2021 La felicità degli altri, premio Selezione Campiello e premio Letterario Internazionale Latisana. Nel 2023 le è stato assegnato l’English Pen Translates Award.