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Francesca Manfredi, Il periodo del silenzio

Diventare una spettatrice

Cristina, la protagonista di Il periodo del silenzio di Francesca Manfredi, uscito da La nave di Teseo, è una ventottenne che si è laureata in archeologia e vive a Torino. Quando vince un concorso e trova un lavoro, anche se molto malpagato, lascia l’appartamento in cui vive con i suoi e prende in affitto un minuscolo bilocale. Nel frattempo decide di cancellarsi dai social media e riduce le sue interazioni con gli altri alle visite della madre e della sorella e alle uscite con l’amica Silvia. A un certo punto Cristina decide di non parlare più: avvisa i familiari, l’amica, Daniele con cui ha cominciato una storia. Manfredi racconta la progressiva estraneazione di Cristina da ogni contesto e le reazioni di chi le sta accanto: preoccupazione, rabbia, perplessità. La sorella le consiglia un gruppo di autoaiuto, in cui però, non parlando, si fatica a condividere le proprie istanze. Il finale a sorpresa rivela come in questo mondo pazzo qualsiasi scelta possa scatenare processi di emulazione. Una riflessione sull’eccesso di comunicazione in cui siamo sprofondati scritta con una lingua cristallina.

A volte finivo per dire cose cattive, troppo personali o taglienti, che mi facevano perdere ogni credibilità e mi condannavano alla parte del torto. Invece quel giorno sentivo solo un certo calore al petto, controllato, del tutto piacevole, che mi faceva dimenticare che una volta, poco tempo prima, ero stata così dominata la rabbia, dall'esigenza di condividere il mio parere, all'unico scopo di mostrarmi o di convincere. Tutti quegli anni precari nel tentativo di spiegarmi, di non sentirmi sola, di trovare alleati. E adesso invece mi sentivo piena e calda, come un feto nel grembo materno, come se galleggiassi nel brodo. Forse erano le mie cellule che andavano alcalinizzandosi, o forse i geni una nuova specie rettile che stavano fagocitando i cromosomi umani. Non era una cattiva sensazione l'assenza di empatia.

Francesca Manfredi è nata a Reggio Emilia nel 1988 e vive a Torino. Presso La nave di Teseo ha pubblicato la raccolta di racconti Un buon posto dove stare (2017) – con cui ha vinto il premio Campiello Opera Prima ed è stata finalista al premio Chiara, premio Settembrini, premio Berto e premio Zocca Giovani – e il romanzo L’impero della polvere (2019), finalista al premio Dolores Prato e tradotto in inglese, francese e spagnolo.