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Claire Keegan, Un'estate
Il calore di una famiglia
Chissà com'è, la casa dei Kinsella. Vedo una donna alta sopra di me, che mi fa bere il latte ancora caldo dopo la mungitura. Vedo una versione piú improbabile della stessa donna in grembiule, che versa in una padella il composto per le frittelle, chiedendomi se ne voglio un'altra, come fa a volte mia madre quando è di buonumore. L'uomo non sarà certo piú alto di lei. Mi porterà in paese col trattore e mi comprerà Red lemonade e patatine. Oppure mi farà pulire i capannoni del bestiame, raccogliere i sassi, strappare l'ambrosia e la romice che infestano i campi. Lo vedo tirare fuori dalla tasca quella che spero sia una moneta da cinquanta pence e invece è il fazzoletto. Chissà se abitano in una vecchia casa di campagna o in una di quelle nuove a un solo piano, chissà se hanno il gabinetto fuori o un bagno vero e proprio con la tazza e l'acqua corrente. Mi immagino sdraiata in una stanza al buio con altre ragazze, a dire cose che la mattina dopo non ripeteremmo mai.
Claire Keegan è nata nel 1968 nella Contea di Wicklow, in Irlanda. Ha esordito nel 1999 con la raccolta di racconti Dove l'acqua è piú profonda (vincitrice del Premio Rooney per la letteratura irlandese) cui è seguita nel 2007 una seconda raccolta: Nei campi azzurri. Piccole cose da nulla (Einaudi 2022), è stato finalista al Booker Prize. Un'estate (Einaudi 2023), ha vinto il Davy Byrnes Award ed è considerato dal Times uno dei migliori romanzi degli anni Duemila.