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Laurent Mauvignier, La festa di compleanno
In campagna
Laurent Mauvignier è nato a Tours nel 1967. Ottenuta la laurea in arti plastiche presso la Scuola delle belle arti nel 1991, fa il suo esordio nello stesso anno con il suo primo romanzo per le Éditions de Minuit. Ha all’attivo sette romanzi, tra i quali Apprendre à finir (Les Éditions de Minuit, 2000; Prix Wepler e Prix Inter 2001) e Dans la foule (Les Éditions de Minuit, 2006; Prix Fnac). Con Feltrinelli ha pubblicato Degli uomini (2010), Storia di un oblio (2012; poi messo in scena presso il teatro de La Comédie-Française nell’aprile del 2012), Intorno al mondo (2016) e Continuare (2018).Lei aveva detto che era qui, e non da un’altra parte, che voleva vivere, invecchiare e morire – glieli lasciava pure agli altri il sole e la Toscana, il Mediterraneo e Miami, no grazie. Matta fino in fondo, aveva preferito venire a stare a La Bassée e non aveva neanche voluto comprare né visitare nessuna delle tre belle case del centro, che sembravano però imitazioni mal riuscite di piccoli manieri, sul genere grande stile, con tanto di torrette, travi a vista, graticci e mansarde, dépendances. Invece no, aveva preferito vivere in mezzo al nulla, ripetendo che per lei non c’era niente di meglio di quel nulla, vi rendete conto, in mezzo al nulla, nella campagna sperduta, un posto di cui nessuno parla mai e dove non c’è niente da vedere né da fare ma che a lei piaceva, diceva, tanto che alla fine aveva lasciato la sua vita di prima, la vita parigina e le gallerie d’arte e tutta la frenesia, l’isteria, il denaro e le feste su cui tutti fantasticavano pensando alla sua vita, per venire a mettersi a lavorare davvero, raccontava, a fare i conti finalmente con la sua arte in un posto dove nessuno le avrebbe rotto le scatole.