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Piergiorgio Paterlini, Confiteor

La persona che sono diventato

S’intitola Confiteor, l’autobiografia di Piergiorgio Paterlini, pubblicata da Piemme e il tema del rapporto con Dio percorre tutto il testo. “Agnostico militante”, Paterlini scrive che da quando aveva undici anni non sa se lo spaventa di più l’idea delll’eternità o della morte. Nato in una piccola cascina isolata in piena pianura padana, l’autore è il primogenito di una famiglia contadina, dominata da una nonna paterna dispotica e ingiusta. A cinque anni, assetato di storie, decide che vuole fare lo scrittore; dopo la quinta elementare entra in seminario ed è qui che comincia a sviluppare una coscienza politica. Alla fine della prima liceo esce dal Seminario; primo laureato della sua famiglia, si dedica presto al giornalismo, fondando Cuore con Michele Serra e Andrea Aloi e collaborando con Linus. Molti gli incontri significativi raccontati in questo libro da quelli con insegnanti illuminati a quelli con scrittori molto amati come Ignazio Silone, a quelli con Fabrizio De Andrè, Gianni Motta, Luigi Pintor. Una storia personale di grande interesse che ha per sfondo l'evoluzione storica del nostro Paese, il passaggio da una civiltà contadina arcaica a un mondo intellettuale aperto al cambiamento e attento ai temi della giustizia sociale.

«Scavallato», con non poco stupore, il secolo, e passato in un soffio il primo decennio, così come i successivi quindici anni o quasi, ho avuto una folgorazione. Ma... ma... io ho vissuto tre secoli! Che immensa fortuna! Perché, in effetti, i miei primi dieci-tredici anni si erano compiuti in un «paesaggio» - in senso proprio ma anche culturale, sociale, economico - che poteva tranquillamente collocarsi a fine Ottocento. Così, mi diverte pensare e dire che ho vissuto nove vite e tre secoli: sono nato nell'Ottocento, ho vissuto il Novecenti e ora sto passeggiando da un bel po' nel XXI secolo.

Piergiorgio Paterlini (Castelnovo di Sotto, Reggio Emilia, 1954) ha pubblicato, tra gli altri, Ragazzi che amano ragazzi (I. edizione Feltrinelli 1991, I. edizione Einaudi 2024), I brutti anatroccoli, Lasciate in pace Marcello, Fisica quantistica della vita quotidiana, Bambinate, Stanno smontando il mare, e due “autobiografie” a quattro mani, con Gianni Vattimo (Non Essere Dio) e con il premio Nobel Giorgio Parisi (Gradini che non finiscono mai). Con Michele Serra e Andea Aloi ha fondato il settimanale Cuore. Ha scritto per il cinema, il teatro, la radio, la televisione. Cura una rubrica settimanale su Robinson/la Repubblica (Testo a Fronte) e su Oggi (La quartina).