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Silena Santoni, La mia creatura

Amori e dolori di Mary Shelley

In La mia creatura (Giunti) Silena Santoni mette in scena Mary Wollstonecraft Godwin e il suo amore precoce e travagliato per Percy Bysshe Shelley. Mary si innamora di lui, che frequenta suo padre, il filosofo William Godwin, quando ha solo sedici anni; lo segue insieme alla sorellastra Claire in una lunga fuga, pur sapendo che è già sposato con figli, ha una gravidanza dopo l’altra, perde quattro figli, subisce i suoi continui tradimenti. Il momento clou della storia è la permanenza di Mary, Percy, Claire, Lord Byron e altri amici a villa Diodati sul lago di Ginevra. Qui accade qualcosa che influenza Mary nella scrittura di Frankenstein, romanzo immortale in cui risuona l'eco delle sue sofferenze.    

Intingo la penna nell'inchiostro. Il dottor Frankenstein, colto da sacro furore, si aggira per cimiteri e obitori, sceglie i cadaveri, li seziona, di uno prende la testa, di un altro gli arti, porta i poveri resti nella sua soffitta e li assembla. Mia madre, Fanny, Harriet, mia figlia bisbigliano dietro di me, mi tengono la mano mentre vergo la pagina. Tutti i dubbi, le sofferenze, le angosce, tutti i mostri dentro di me prendono forma.

Silena Santoni è nata e vive a Firenze. Per molti anni ha insegnato Lettere nella scuola secondaria di I e II grado. Scrive brani e adattamenti teatrali per la compagnia Katapult, nella quale ha a lungo recitato. Una ragazza affidabile (2018), il suo romanzo d’esordio, è stato un grande successo di critica e pubblico, al quale hanno fatto seguito Piccola città (2020) e Volver (2022), tutti pubblicati da Giunti Editore.