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Adalbert Stifter secondo Margherita Carbonaro

Il vecchio scapolo

Al centro del romanzo breve Il vecchio scapolo di Adalbert Stifter, pubblicato da Carbonio nella traduzione di Margherita Carbonaro, c’è il giovane Victor che compie un lungo viaggio a piedi insieme al vecchio cane con cui è cresciuto, per andare a trovare lo zio che abita in una vecchia casa su un’isola in un lago. Il ragazzo lascia la madre adottiva e la sorellastra a cui è molto legato: la sua meta è la città dove intraprenderà una carriera lavorativa; prima gli è stato chiesto di incontrare lo zio, suo unico parente rimasto in vita. Il vecchio, indurito dalla solitudine, lo accoglie in modo aggressivo, ma pian piano il clima tra loro migliora. Un libro carico di significati simbolici, in cui il paesaggio, a partire dall’albero di fico che apre la narrazione, svolge un ruolo predominante. Margherita Carbonaro ci guida all'interno di questo viaggio iniziatico, imperniato sul contrasto tra la giovinezza carica di aspettative e le asperità della vecchiaia, soprattutto quando si è privi di discendenza.

Ah, che cosa arcana, misteriosa, attraente è il futuro: e quanto appare chiaro e logoro quando diventa poi passato! Tutti questi giovani gli si precipitano incontro, impazienti di incontrarlo. Uno fa il gradasso magnificando cose e piaceri superiori alla sua età, l’altro si mostra annoiato, come se avesse provato già ogni cosa, mentre il terzo ripete quel che ha sentito dire da uomini e vecchi nella casa paterna.

Adalbert Stifter (Oberplan, Boemia, 1805-Linz, 1868) è considerato uno dei massimi scrittori austriaci, ammirato da autori come Mann, Nietzsche, Rilke e von Hofmannsthal. Fu anche pedagogo e pittore. Affetto da una grave malattia epatica, morì suicida. Tra le sue opere: L’estate di San Martino (1857) e Witiko (1865-67) e le novelle riunite nelle raccolte Studi (1844-50), di cui fa parte Il vecchio scapolo, e Pietre colorate (1853), che contiene anche il celebre racconto Cristallo di rocca.

Margherita Carbonaro traduce letteratura di lingua tedesca e lettone. Ha tradotto, fra le altre, opere di Thomas Mann, Max Frisch, Herta Müller, Christoph Ransmayr e Regīna Ezera. Nel 2021 ha ricevuto un Premio nazionale per la traduzione e nel 2022 il premio di traduzione italo-tedesco alla carriera. Nata a Milano, attualmente vive tra la Germania meridionale, l’Italia e la Lettonia.