Il tuo browser non supporta video HTML5
Matteo Strukul, L'oscura morte di Andrea Palladio
L'uomo e l'artista
La morte del grande architetto Andrea Palladio, avvenuta nell’agosto del 1580 mentre lavorava al tempietto di Villa Barbaro a Maser, è avvolta nel mistero. Matteo Strukul nel romanzo L’oscura morte di Andrea Palladio (Rizzoli) racconta gli ultimi anni di vita dell’artista, funestati prima dal comportamento sregolato del figlio Leonida (che in preda all'ubriachezza arriva a uccidere un uomo durante una festa), poi dagli omocidi in rapida successione dello stesso Leonida e dell’altro figlio Orazio. Strukul immagina una cospirazione contro Palladio che parte dalla Santa Inquisizione, e dà corpo a due inquietanti personaggi, il sicario Magnamorti e l’avvenente Carità che assumono l’incarico di fare terra bruciata intorno a Palladio. Quando l’architetto perde anche la moglie Allegradonna, suo punto di riferimento e madre dei suoi cinque figli, non gli resta che dedicarsi alle opere archittettoniche in cui mette tutto sé stesso. Ma i suoi nemici sono in agguato… Un libro che procede per scene madri, rendendo omaggio a un grande della storia dell’arte internazionale e offrendo una suggestiva risposta a un cold case del XVI secolo.
Matteo Strukul è nato a Padova nel 1973. È scrittore e sceneggiatore. Vincitore del Premio Bancarella, ha pubblicato numerosi romanzi, tradotti in oltre venti lingue, tra cui la saga I Medici. Tra i suoi libri: Giacomo Casanova, la sonata dei cuori infranti, Inquisizione Michelangelo, Le sette dinastie, La corona del potere, Dante enigma, Il cimitero di Venezia, Il ponte dei delitti di Venezia.Fuori la pioggia cadeva e la laguna pareva raccogliere quelle lacrime fredde al solo scopo di innalzarsi al punto da inghiottire la città. E Andrea quasi lo sperava. Avrebbe voluto sparire insieme a quelli che amava. Rimanere con loro e non dover preoccuparsi di quanto sarebbe successo. Perché il pensiero lo uccideva ogni giorno di più. Era solo il disegno a farlo sopravvivere. Rispondeva al dolore con la perfezione delle linee, la dolcezza delle forme, la meraviglia delle figure. Ma quando doveva confrontarsi con la vita, i sentimenti, il male, si sentiva incapace, completamente impreparato a una sfida come quella.