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Edoardo Vitale, Gli straordinari

Sposare i valori dell'azienda

Nico e Elsa si conoscono a ventitré anni quando sono studenti universitari: lui si guadagna da vivere lavorando in un negozio di abbigliamento vintage di San Lorenzo, lei fa la social media manager per un locale che vende frullati biologici; insieme mandano il curriculum a pANGEA, un’azienda che apre una sede a Roma; da junior diventano senior e poi codirettori creativi; con i soldi guadagnati aprono un mutuo per comprarsi una casa. Nel romanzo Gli straordinari (Mondadori), Edoardo Vitale ci mostra Nico e Elsa alle prese con vita quotidiana colonizzata dall’azienda: quello che dicono, quello che mangiano, il modo in cui si vestono, gli sport che fanno, i minuti dedicati al relax, le feste a cui partecipano, è tutto incluso nel progetto che loro stessi hanno contribuito a creare. Ci sono prezzi da pagare: Nico soffre di emicranie spaventose e finisce per vedere i suoi unici veri amici una volta l’anno. Mentre il lavoro si fa sempre più intenso, la Roma estiva e assolata in cui si svolge la vicenda è funestata da incendi e gli ambientalisti attaccano dove possono. La letteratura industriale di Ottieri e Volponi denunciava la disumanizzazione della fabbrica; la disumanizzazione del lavoro al tempo dei social che Vitale ci mette sotto gli occhi non è meno spaventosa.

Il nostro tempo libero era diventato uno spazio artificiale ben circoscritto su Google Calendar o indicato dall’agenda sincronizzata su tutti i device. Una cornice idialliaca nella quale ci muovevamo come in una scenografia. Tutti gli oggetti in nostro possesso contribuivano alla buona riuscita della performance estetica. Le regole facevano parte del gioco.

Edoardo Vitale è nato a Roma nel 1989. Si occupa di cultura e comunicazione digitale. Collabora con diversi magazine.