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Nikolai Prestia, La coscienza delle piante

Nascondere le proprie macerie

Marco si è trasferito dalla Calabria a Siena per studiare giurisprudenza. Suo padre ha un ristorante, lui sarà il primo della sua famiglia a laurearsi. E i primi anni vanno molto bene: Marco si ambienta presto nella cittadina, si fa un gruppo di amici, supera tutti gli esami con ottimi voti e torna a casa per le feste. La bocciatura a un parziale prima delle vacanze di Natale segna una battuta d’arresto, Marco ne parla solo con il nonno e pensa di poter recuperare facilmente, ma la crisi che si è innescata non passa. A pochi esami dalla laurea, Marco smette di studiare, si dà all’alcol, si isola e mente ai suoi, finendo in una spirale negativa in cui potrebbe perdersi del tutto. La coscienza delle piante di Nikolai Prestia (Marsilio) si apre nel Pronto Soccorso dell’ospedale Gemelli di Roma in cui Marco viene ricoverato in seguito a un attacco di panico: sarà uno psicologo a chiedergli di ricostruire come si è ridotto in quello stato e cosa gli è capitato nell’ultimo periodo. Prestia cala il lettore all'interno della crisi di un giovane come ce ne sono tanti, pressato dal desiderio di far felice il proprio padre e incapace di fare i conti con la possibilità di fallire.

Scoppiai a piangere, la verità mi faceva male. Già, la verità. Quella che avevo provato a sabotare con tutto ciò che di più lontano poteva esserci: le bugie. E, da essere umano disperato quale ero, forse il più umano degli umani, essendo consapevole di tutte le mie debolezze e accettandole tutte, avevo commesso il più grande degli errori. Credere alle mie bugie, creando un mondo parallelo. Più brillante, senza il mio fallimento, di cui ero prigioniero, isolato da tutti e da tutto.

Nikolai Prestia nasce nel 1990 a Nizhny Novgorod, in Russia. All’età di otto anni, insieme alla sorella, viene adottato da una coppia italiana che vive in Sicilia. Si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Siena e attualmente vive a Roma. Con Marsilio, nel 2021 ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, Dasvidania, con il quale si è aggiudicato il premio letterario Massarosa 2022.