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Stefano Muroni, L'ultima città del Duce

Storia ritrovata dei coloni di Sardegna

In L’ultima città del Duce, Storia ritrovata dei coloni di Sardegna (Pendragon), Stefano Muroni racconta il viaggio di tre giorni fatto in Sardegna alla ricerca dei discendenti dei ferraresi mandati dal fascismo a bonificare le paludi nei pressi di Alghero. Da bambino l’autore sentiva il nonno parlare delle famiglie Novelli e Scardovelli emigrate nel ’37 verso la parte più inospitale dell’isola ed è proprio un professor Novelli a fargli da guida nelle zone intorno a Fertilia. Lo scrittore e il suo accompagnatore incontrano una serie di interlocutori, che sono felici di sentire l’accento ferrarese e di rievocare le proprie storie familiari. La bonifica avviene tra il 1934 e il 1937; ai contadini ferraresi viene tolto tutto quello che coltivano dal fascio, persino il latte delle mucche; a loro viene dato solo quello che serve per la sussistenza. Fertilia, l’ultima città edificata dal regime nel 1936, doveva essere un borgo ideale; del progetto iniziale resta solo la scuola elementare per problemi economici, per lo scoppio della guerra e per l’arrivo dei profughi istriani. Un libro che affronta una pagina poco nota della storia recente e che parla del perdurare delle radici emotive.

Lei, la signora Baricordi, non era nata nel Ferrarese, ma in Sardegna. Eppure si sentiva ferrarese totalmente, perché la mamma e il papà erano ferraresi, e anche i cugini e gli zii, e pure i nonni e le nonne, i bisnonni e i trisavoli. La cucina, la lingua, la musica, il modo di pensare era ferrarese. Pensai allora che tutti coloro che nascono in un paese, in un altro paese che non sia il loro, non saranno mai veramente di quel posto, non sentiranno mai quel territorio straniero come propria patria. In quel luogo, certo, cresceranno, si innamoreranno, tireranno su famiglia e invecchieranno. Forse ci moriranno e le loro ossa vi verranno seppellite. Lo rispetteranno, quel paese. Ma le radici, l’amore per la propria terra, sono un’altra cosa.


Stefano Muroni, nato a Ferrara nel 1989, è attore, scrittore, autore e produttore cinematografico. Appassionato di scrittura, architettura del Novecento e storia contemporanea, ha pubblicato Tresigallo, città di fondazione (Pendragon, 2015), con un saggio di Antonio Pennacchi e Folco Quilici, e le raccolte di racconti Dall’alto della pianura, Gli ultimi indiani di bonifica e L'ultima città del Duce (Pendragon, 2017, 2023, 2024). Nel 2016 ha scritto, prodotto e interpretato La notte non fa più paura, il film sul terremoto dell’Emi­lia (segnalazione speciale ai Nastri d’Argento, Sky Cinema). Nel 2018 ha scritto, prodotto e interpretato il film su don Giovanni Minzoni, Oltre la bufera, approdato in prima serata RAI nel 2020. Con Rubens giocava a pallone (Pendragon 2021), suo romanzo di esordio, ha vinto il Premio Acqui Storia per la sezione romanzo storico. Nel 2024 ha esordito nelle sale il suo terzo film, Il soldato senza nome, sostenuto dal Ministero della cultura, di cui è sceneggiatore, produttore e attore protagonista. È il fondatore della Blow-up Academy di Ferrara.