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Mario Pacifici, La porta aperta

Raccontare ai bambini il 16 ottobre 1943

In La porta aperta di Mario Pacifici, illustrato da Lorenzo Terranera e pubblicato da Gallucci, nonna Mirella racconta ai tre bisnipoti “una storia bella e brutta insieme” di quando era giovane. Il 16 ottobre 1943, quando arrivano i tedeschi per deportare gli ebrei dal ghetto di Roma, Mirella, Marina, la sua sorella gemella e Giuliana, la maggiore, corrono l’ultimo piano del loro palazzo dove vive un ingegnere che si è offerto di nasconderle. Nell’appartamento però c’è già troppa gente e trova spazio solo Giuliana. Le gemelle stanno per essere catturate quando Ferdinando Natoni, un altro inquilino, famoso tra i condomini per la sua convinta adesione al fascismo, apre la porta e tira dentro le due. Ai tedeschi dice che sono sue figlie e per farsi credere tira fuori una sua fotografia con il duce. I genitori si salvano uscendo di casa ben vestiti con aria sicura: “troppo eleganti, troppo sorridenti, troppo rilassati per essere ebrei”. Un’amica della madre li nasconde per una settimana e poi trovano rifugio dalle suore fino alla Liberazione di Roma. Per rendere noto il coraggio del vicino, che per salvare vite va contro il suo credo politico, Mirella anni dopo chiede allo Yad Vashem di Gerusalemme di dichiarare Ferdinando Natoni Giusto tra le Nazioni. Nel rievocare la storia sentita molte volte dalla bocca della propria madre, Pacifici trova il giusto tono per rivolgersi ai bambini e tramandare la memoria dei perseguitati affinché il mondo non dimentichi.   

Oggi voglio raccontarvi una storia, disse la nonna. Una storia bella e brutta insieme. Una storia vera, di quando ero giovane.


Mario Pacifici nel 2008 ha vinto con un racconto sulle leggi razziali il concorso indetto dal Festival della Letteratura Ebraica. Con Gallucci, ha pubblicato i romanzi La pedina e Rachele e Giuditta. Questo è il suo primo libro per ragazzi.

Lorenzo Terranera è illustratore e scenografo. Per anni ha realizzato gli sfondi dello studio di “Ballarò”, il programma Rai. Ha inoltre illustrato più di ottanta libri per numerose case editrici, enti pubblici e istituzioni internazionali come l’Unicef, Amnesty International, Fao e Agesci. Per Gallucci ha illustrato l’albo Rime rimbambine di Bruno Tognolini.